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FOX HOLE COMMUNE One locus which consists of three fragments Vital Records 2003 JAP

"We makes 21st century schizoid musik": sorvolando sulla grossolana sgrammaticatura, gli intenti dei nipponici F.H.C. appaiono chiari già a partire da questa affermazione programmatica. Dunque i King Crimson - quelli di "Lark's..." e "Starless", ma soprattutto quelli degli anni '90 - rappresentano un importante punto di riferimento per questo bizzarro combo, che fin d'ora entrerà nel guinness dei primati, capitolo prog rock, per essere riuscito nell'impresa di infilare ben 19 tracce nella mezz'ora scarsa di questo CD, per una durata media di 1'35" a pezzo! Sicuramente tale concisione rientra in un piano generale di astrattismo sonoro e di work in progress, cosicché si ha l'idea che il gruppo voglia in effetti ricercare qualcosa che, magari, in futuro sarà suscettibile di modifiche. La ritmica ha un ruolo preponderante e la stessa registrazione privilegia i toni bassi (anche troppo); a basso e batteria si accompagnano, a seconda dei casi, violino, banjo (!) e tastiere. Manca il cantato, se si eccettuano alcuni vocalizzi in sottofondo. L'assetto generale è abbastanza sconvolto e frenetico, e la melodia è ridotta al lumicino: ne esce un clima folle da helzapoppin' comunque intrigante. "Punk dragon", ad esempio, è uno stranissimo esperimento di hardcore inframmezzato da un'ironica tiritera dal sapore zappiano; nella più ragionata (ben 2'30"...) "Hoppy" si ascoltano dissonanze para-dodecafoniche, e se Dio vuole il ritmo rallenta. I F.H.C. compongono la loro... "suite" negli oltre 3' di "Ocean & strains part V": i tempi dispari sono riusciti e le armonie appaiono più articolate che altrove. Bene anche l'ipnotica e minimale "Make an acute", un po' alla Penguin Cafe Orchestra, come pure le ultradistorte "Jugular" e "Round off": roboante ma costruita con una certa sagacia la prima, con un significativo Hammond in assolo la seconda. Una stramberia forse troppo frammentaria. La voglia di stupire a tutti i costi non sempre coglie nel segno, anche se la band sembra divertirsi in quello che fa. Credo che nel prosieguo gioverà l'allungamento dei pezzi; ad ogni buon conto è beneaugurante che le intuizioni migliori paiano concentrarsi sui brani compositivamente più recenti.

 

Francesco Fabbri

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FOX HOLE COMMUNE Triangulate 2004 

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