Eccoci ancora qua ad ascoltarci la ritmica e le tastiere saltellanti di Pål Søvik e soci... chi ha ascoltato qualcosa dei Fruitcake sa di cosa parlo... quasi di un marchio di fabbrica che contraddistingue alcuni momenti di molte composizioni del gruppo norvegese. Alla lunga a me ha creato quasi un senso di disgusto... ma fortunatamente non solo di questo si compone la musica dei Fruitcake. Nel corso degli album essi hanno via via affinato l'arte della composizione di un buon Prog sinfonico; è peraltro significativo che molti appassionati del genere tendano più ad apprezzare un vecchio e dimenticato album di un altrettanto dimenticato gruppo che magari offre ai loro orecchi meno spunti interessanti di questi... disdegnando ciò che l'attualità ha invece da offrire. I Fruitcake non offrono nulla di più e nulla di meno di Prog sinfonico, come detto, con alcune influenze nordiche, flauto, belle aperture... ciò che dovrebbe stuzzicare gli appetiti di più ascoltatori di quanto in effetti succeda. Il problema sta forse anche nel fatto che, nei vari album fin qui messi in circolazione da Søvik, tastiere saltellanti a parte, c'è sì molto d'interessante, ma manca il quid in più, quel qualcosa che non renda l'album un po' tutto uguale, che esuli dalla ritmica quasi costante anche di queste 9 composizioni...