Visto l'ultima opaca prova dei Dream Theater, sapere che James LaBrie si sia concesso il lusso di fare un nuovo lavoro di collaborazione, lascia perplessi. Piuttosto che concentrare le proprie capacità sul gruppo principale, il nostro si butta a capofitto in un progetto ambizioso. Ma andiamo con ordine.
Della compagine fanno parte James LaBrie - Vocals; Henning Pauly - Electric and acoustic guitars, bass, synthesizer, piano, B3, Warr guitar, banjo, hand percussion, loop programming, orchestration, engineer and mixer; Eddie Marvin - Drums; Nik Guadagnoli - Additional bass, guitar and Chapman Stick. Il lavoro interamente scritto e prodotto da Pauly si basa sui libri di Richard Dawkins; il tema: l'evoluzione della specie. Sia dal punto di vista musicale, sia da quello dei contenuti la carne al fuoco non manca, ma come poi si sviluppa il disco è stata una sorpresa piacevolissima. Infatti non si può negare la estrema qualità del lavoro, sia in termini compositivi che in termini di registrazione e produzione. La voce di LaBrie è molto elaborata, con costanti sovrapposizione di tracce per rendere, strato su strato, l'impressione che siano in cento a cantare. La musica invece è ricercata, sufficientemente sperimentale, melodica al punto giusto e con grandi richiami a certi Yes e ai Queen.
Credo che a differenza dell'ultimo cd dei Dream Theater questo lavoro sia un must per chi ama il genere, ma probabilmente potrà interessare anche chi come me a volte è un po' stufo di sentire sempre le stesse cose.