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FRACTALE Live suranné A Bout De Son 2010 FRA

Julian Julien è un sassofonista, tastierista, compositore e arrangiatore parigino dalle mille influenze musicali e dai mille progetti aperti. Con questa band propone un jazz rock molto ricco, dinamico e dai ritmi serrati. La particolarità del progetto è la band stessa, che è formata da una sezione fiati variabile da quattro a sette elementi e da un batterista. Pur non essendo riportato nelle note, risulta chiaro dall’ascolto che per alcuni suoni di synth venga utilizzata una base, pilotata da un portatile che si vede nelle foto del booklet. Per il disco in analisi parliamo di un mini CD della durata limitata a circa 27 minuti, registrato live in due diverse serate parigine, la prima del 2008 e la seconda, dalla quale sono estratti due soli brani a mo’ di bonus, del 2010.
La prima parte è composta da una serie di frammenti che, spiega l’autore, sono ispirati ai classici della letteratura e della cinematografia (Fellini, Moravia, Buzzati, Hess, Javier Marias (nume ispiratore della stessa band). I brani, semplicemente individuati da un numero romano, sono indirizzati verso un jazz progressive dai caratteri decisi. La ritmica, oltre che dal bravo batterista Benjamin Vairon, è supportata dal basso tuba elettrificato e spesso dal sax baritono che surrogano egregiamente il basso, mentre il sax alto dell’autore e le trombe girano libere su melodie piuttosto ariose, mai troppo complesse.
Tanto per dare qualche riferimento, pur essendo molto difficile, vista la particolarità della proposta, si può parlare di jazz orchestrale alla Dollar Brand, mi saltano alla mente Mike Westbrook, Zzebra, Frank Zappa, Soft Machine, i lavori solisti di Surman e Dean, Alan Bown Set e altre brass band dei ’70.
Parlando delle singole tracce, vale la pena citare la ricchezza e la dinamicità dell’opener “Partie XV” i temi quasi space rock della jam “Partie V” e l’ottima bonus “Sans papiers” registrata con formazione più recente e quasi totalmente diversa dalla precedente.
Prodotto particolare e di carattere, che fa ben sperare per un lavoro in studio che riesca a sfruttare bene idee e temi certamente già ben impostati con questo mini CD.


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Roberto Vanali

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JULIAN JULIEN Strange 2006 

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