Incrociamo le dita... sembra davvero che i Gerard abbiano finito di sfornare album in fotocopia, tutti uguali, con tastiere muscolari e ritmiche a testa bassa dal primo all'ultimo minuto. Non che adesso si siano convertiti allo zeuhl o chissà cos'altro... Questo "Sighs of the water" ha in sé tutte le solite caratteristiche dell'ormai quasi ventennale progetto di Toshio Egawa. Solo che -e lo sottolineo di nuovo- finalmente è dato ascoltare un album con una personalità e una varietà di soluzioni che un tastierista e compositore come il nostro veterano Egawa sapevamo fosse capace. L'album in oggetto è ricco di potenza tastieristica, ma ha la capacità di farci piangere lacrime Prog, ascoltando come (molto ruffianamente, occorre ammetterlo) un brano passa con disinvoltura da un'intricata parte strumentale ad un'apertura sinfonica ampia e quasi catartica. O anche godendo le poche parti cantate in cui la bella voce del batterista riesce a toccarci il cuore. Ripeto, forse questo mio entusiasmo è dovuto alla sorpresa di trovarmi di fronte all'album che i Gerard da tempo avrebbero dovuto fare, ma si tratta comunque di un gran bel disco.