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Con questo settimo lavoro in studio, proponendo la solita consolidata formula musicale, i Galleon approdano all'etichetta discografica del connazionale Hansi Cross. L'esperienza, la voglia di suonare e le interminabili notti dell'estremo nord svedese, hanno portato il gruppo ad osare l'ambiziosa pubblicazione di un doppio album, il cui secondo disco ("The Ocean") accoglie un'unica traccia di ben 52 minuti. Il primo CD ("The Land") si compone invece di 7 tracce, la cui lunghezza oscilla dai 5 ai 14 minuti. L'opera è stata realizzata nell'arco di un paio d'anni da un concept ideato dal cantante e pluristrumentista Göran Fors. La musica, lo abbiamo detto, è quella che ci saremmo tutti aspettati da questo gruppo: un new prog molto dilatato e raffinato, curato nella produzione, dalla carezzevole resa sonora, rilassante e senza grosse sorprese. Una musica non particolarmente impegnativa ma non per questo povera di contenuti. Le sonorità sono anticate, con spazio per cori e ampi tappeti strumentali dominati da delicatissimi e non invadenti assoli di chitarra e tastiere. Il secondo CD si articola in ben 19 movimenti, ma non si discosta affatto dal primo, dal quale differisce soltanto per la diversa suddivisione dei vari momenti musicali che presentano costantemente le stesse caratteristiche. Insomma quest'opera eccelle soprattutto per la quantità e la prolissità del materiale proposto che comunque perde in spontaneità rispetto ai primi lavori. Per la musica in quanto tale si può sottolineare ancora una volta la sua gradevolezza e scorrevolezza che potrebbe non dispiacere ad ascoltatori non troppo selettivi.
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