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Come oramai saprete non sono mai stato un estimatore del new prog alla PENDRAGON, mi ero però avvicinato con una certa curiosità a questo lavoro pensando che forse Peter Gee avrebbe tirato fuori qualcosa di completamente strabiliante tanto per stupire tutti coloro che ritenevano irripudiabili quelle fruibili origini pendragoniane... Purtroppo Pete non mi ha stupito, anzi mi ha stupito all'opposto ripudiando quel poco ideale progressivo che già contenevano le musiche del suo gruppo di origine. Si può infatti parlare di una raffinata pop music ma niente di più. Un lavoro che vede la partecipazione di Clive Nolan, Tracy Hitchings, Fudge Smith e Karl Groom, veri e propri alfieri di quel sophisticated rock che poco ha a che spartire con le elaborate musiche progressive a cui sono attaccato. Il disco è piacevole, (da ascoltare magari girovagando in macchina durante una soleggiata domenica con gli amici) ma non si può assolutamente parlare di progressive rock, e visto che Arlequins è dedita alla progressive music non vedo perché continuare oltre in questa recensione... saluti e baci.
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