A cavallo tra musica d'ambiente, new-age e Progressive, ci giunge questo CD dai prolifici Stati Uniti d'America. Cercando di portare la musica dei synth e dei campionatori dove non è mai arrivata finora, l'album di Brian Gingrich rifugge le trappole ed i clichè in cui potrebbe cadere un musicista che si cimenta con questo genere di musica. Strani suoni e strani riverberi, pseudo coyotes, accenni di melodie indiane: chi ha amato, tanto per fare un esempio vicino all'esperienza di molti, gli ultimi album dei Talk Talk, non potrà che apprezzare la musica qui proposta. Sussurri digitali, strani suoni di api impazzite, immaginarie descrizioni di paesaggi surreali: tutto è racchiuso in queste 11 tracce che a molti potranno altresì ricordare alcuni passaggi di Mark Isham. Per chi è abituato a suoni e ritmiche più convenzionali (ma questi in oggetto sono molto anticonvenzionali), l'esclamazione sarà "ammazza che palle!". Occhio quindi a fare molta autoselezione, se vi venisse l'ispirazione di appropriarvi di questo CD. E' roba pesa!