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TADASHI GOTO Soundscape Musea Parallele/InterMusic 2005 JAP

Cosa pensare di un disco che ricalca per l'ennesima volta quanto già fatto da un enorme quantità di musicisti di varia estrazione e provenienza? Abbiamo veramente bisogno dell'ennesima prova di forza esibita da tastieristi cibernetici e super accessoriati? La risposta può essere ambigua, positiva o negativa, a seconda del grado di assuefazione alla musica raggiunto dall'ascoltatore... "Soundscape", opera prima del giovane tastierista tuttofare Tadashi Goto, rischia di rappresentare la classica goccia che fa traboccare il vaso... e la pazienza dell'ascoltatore. Ripetere in undici brani, interamente strumentali, la solita lezione a base di rock sinfonico ultra pompato, intricato e virtuoso sino allo sfinimento, al giorno d'oggi è effettivamente un segnale poco incoraggiante, specialmente quando il nostro Tadashi Goto ci propina un campionario di suoni sin troppo conosciuti dal popolo prog ed una batteria elettronica assai poco invitante. Eppure, fortunatamente, nella sventurata ed acerba pretenziosità di "Soundscape", un cd che ha richiesto in totale circa quattro anni di tempo per essere concepito, possiamo anche godere di momenti trascinanti. Differentemente dalle composizioni più rilassate e serene presenti in questo disco, se escludiamo alcune sfumature jazz/fusion e qualche accenno elettronico-atmosferico, la musica riesce ad attirare positivamente l'attenzione proprio nei suoi momenti più estremi, esagerati ed aggressivi, al limite della musica heavy ed in linea con una certa tradizione pomp giapponese. Musica per ipotetici scenari da incubo futuribile, contorta e quasi claustrofobica nell'esasperata sequenza di virtuosismi ed accelerazioni solistiche eseguite a testa bassa, monumentale ed apocalittica nelle aperture melodiche di ampio respiro. In sostanza, un disco solo in parte riuscito, penalizzato da una incontrollata tendenza all'eccesso e dalla mancanza di reali novità, "Soundscape" è un disco che può farsi comunque piacere, a seconda delle vostre tendenze musicali...

 

Giovanni Carta

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