|
GALLEON |
The all european hero |
VF |
1996 |
SVE |
|
I GALLEON sono una band svedese il cui rock progressivo ha il pregio e la rara peculiarità di raggiungere comunque livelli di sufficienza. Dal lavoro d'esordio ("Lynx" 1992) all'attuale non esiste eccessivo scostamento dal punto di vista stilistico mentre comunque è andata via via migliorando la tecnica e complessivamente la maturità della band. Curiosamente, chi non ha mai ascoltato nulla dei GALLEON, può tranquillamente scegliere uno qualsiasi dei 3 lavori, senza rischiare di sbagliare l'acquisto imbattendosi nella classica sola che, credo tutti abbiamo sperimentato più volte. La voce di Göran Fors abbastanza anomala trova in quest'ultimo album un'interessante valorizzazione abbinata all'uso del gran piano che aggiunge qualcosa di classicheggiante ad una musica che è sostanzialmente fresco e semplice new-prog. Tastiere e chitarre si dividono i soliti motivetti da sotto la doccia che sono, a mio avviso, la caratteristica essenziale della musica di questa band di giovani musicisti. Tra i vari pezzi di durata oscillante tra i 5 e i 10 minuti si distingue la bella "The hero and the russian..." in cui gran piano e un'ispirazione di stampo marillioniano ben si sposano. Bella anche "Paternity suite" in cui il tastierista e produttore Ulf Petterson impegna varie tipologie e suoni di tastiere in lunghe fughe che si concludono in un dolce e suggestivo cantato con piano... poi arriva il pezzo successivo senza stacco che sciupa tutto. Degli altri pezzi sinceramente faccio fatica a segnalare questo o quello... sembra proprio che i GALLEON siano i maghi della musica carina ma senza capolavori. Qualcosa di strano emerge qua e là: tecno-prog in "Jack's slumber party", qualcosa di folk e qualcosa di sinfonico da qualche parte del CD. Ma sono interventi estemporanei della durata di un minuto o meno e forse è quasi un peccato. Il mio umile consiglio alla band, nella speranza o sventura che leggano queste scarne righe di commento alla loro quarta fatica, è quello di tentare qualcosa di radicalmente diverso visti i brevi ed interessanti spunti emersi qua e là in "The all european Hero".
|
Emiliano Di Stasio
Collegamenti
ad altre recensioni |
|