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GALL |
Anonym |
Lynx Music |
2010 |
POL |
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Il nome Gall ci riporta ad un altro nome della scena progressiva polacca e cioè a quello dei Millenium, gruppo con una decina di album all’attivo, nessuno dei quali invero davvero meritevole di essere tramandato ai posteri. A riprovarci, questa volta come solista, è proprio il cantante Łukasz Gall (che ha militato come ospite anche in un paio di dischi dei Moonrise) che per l’occasione sceglie una serie di bravi musicisti provenienti da alcune realtà dell’attuale scena Progressive melodica polacca come appunto i Millenium, i Moonrise, gli Albion ed i Nemezis. Vengono reclutati ben tre tastieristi: Krzysztof Malec (Albion), Kamil Konieczniak (Moonrise) e Krzysztof Lepiarczyk (Loonypark) che sono anche gli autori delle musiche presenti su questo CD e in un primissimo momento potremmo per questo pensare ad un album molto sinfonico con ampie parti tastieristiche. Non è così: questo album è prima di tutto un disco scritto al servizio di un cantante solista e proprio per questo, a dispetto dell’ampia line-up che comprende anche 4 chitarristi, oltre alla sezione ritmica con basso e batteria, gli elementi strumentali e gli arrangiamenti sono a dir poco essenziali. Non che si tratti proprio di un album pop cantautoriale, ma sicuramente l’elemento canoro è quello che sta al centro dell’opera. La voce di Gall è quella che già conosciamo: è vellutata, incapace di grosse escursioni, modulata su tonalità basse e profondamente calma e rilassata. Le tastiere sono invece un pallido contorno che si scolorisce sullo sfondo di una musica avvizzita ed insipida. La lingua è l’inglese, come avviene per molte delle produzioni polacche che fanno il verso a quelle britanniche di stampo New Prog, e proprio questa corrente è il principale punto di riferimento di Gall, come lo è per il gruppo madre dei Millenium. In realtà anche parlare di Prog è un’impresa un po’ ardua, dal momento che queste 9 canzoni sono una specie di Pop un po’ orchestrato, condito di qualche rara escursione tastieristica messa lì, giusto per dare un senso al contratto con i tre tastieristi e per non farli sembrare dei mangiatori a sbafo. I riferimenti possono essere i Marillion dell’ultima ora, in versione assai diluita, o al massimo i Jadis, ma solo quando fanno le ballad, oppure potremmo appellarci ai connazionali Believe, ma solo a quelli meno sofisticati… e citare band come Pendragon o IQ sarebbe già a livelli di pura fantascienza. Va bene, Gall ha realizzato un album che somiglia a quelli dei suoi Millenium, diciamolo, e tutto sommato possiamo anche ammettere che questa prova non sfigurerebbe affatto nel contesto della discografia del gruppo madre. Bene, ci siamo arrivati: questo potrebbe essere il top album dei Millenium… se vi piace l’idea…
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Jessica Attene
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