Sarebbe bello parlare di un CD senza citare il passato di chi ci suona, concentrarsi sulla musica e giudicare in maniera obiettiva e onesta quanto prodotto nelle tracce proposte in un lavoro.
Quando si parla di personaggi degli anni settanta non è così. Anche se un Peter Hammill qualunque o uno Steve Hackett di passaggio (due personaggi presi a caso, avrei potuto fare 400 nomi quindi i fan cortesemente lascino in pace la mia macchina parcheggiata) dovesse tirare fuori dischi con registrazioni fatte sotto la doccia queste sarebbero comprate, collezionate e dibattute dagli appassionati... (tipo… ma l’avrà registrata con l’acqua calda o con l’acqua fredda? Avrà usato un miscelatore o rubinetti separati? E di che marca?). Il fenomeno del collezionismo musicale e dei fan club a volte esula l’aspetto musicale, e l’avere l’oggetto che non ha nessuno o avere tutte le reliquie di un artista è più importante di quello che contiene di sonoro l’oggetto in questione. Punti di vista rispettabilissimi ci mancherebbe.
Parlando di questo “Join Together” sarebbe bello parlare di musica ma Tom Newman è famoso per essere l’ingegnere del suono di “Tubolar Bells” di Mike Olfield e già questo per il fan collezionista medio potrebbe essere una discriminante nell’acquisto.
Ad essere sinceri il vero fan comprerebbe questo lavoro anche per la traccia registrata insieme a David Gilmour e quella con il sopracitato Mike (e il fatto che ci siano altri 25 pezzi in questa raccolta conterebbe poco).
Questo “Join Together” è una raccolta di tutto il materiale composto sotto la supervisione da Newmann e Gibson, (più conosciuto per essere membro fondatore dei “Brett Marvin and the Thunderbolts”) tra il 1975 e l’inizio degli anni ‘80.
Il primo cd è un vero e proprio lavoro non realizzato all’epoca da Peter Gibson e la sua “Celebrated Artist Band”. Peter ha un buon timbro vocale e se vi piace l’onesto rock blues di settantiana memoria non rimarrete delusi.
Il secondo cd è un insieme di session registrate nei famosi Argonat Studios di Tom Newman dove il buon Gibson canta accompagnato da artisti di grande spessore e dove Tom si cimenta dall’’altra parte del vetro dello studio di registrazione. Oltre i già citati David Gilmour e Mike Oldfield, troviamo brani con Snowy White (membro fondatore dei Thin Lizzy), Jon Field ( Jade Warriors), Steve Broughton (The Edgar Broughton Band).
Praticamente un accozzaglia di stili diversi… dal country al rock blues, senza un filo logico chiaro.
Libretto curatissimo con molte foto d’epoca e confezione accattivante, per quanto riguarda la musica non è niente che ricorderemo negli annali musicali. Per i fan floydiani il brano “For the old times” con David Gilmour è un country blues veramente fiacco con un assolo del nostro eroe.
In giro c’è molto di meglio. Solo per iperultra appassionati e logicamente per collezionisti.