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GÄA |
Alraunes alptraum |
Garden Of Delights |
1998 |
GER |
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Già autori, nel '74, del significativo "Auf der bahn zum Uranus" (ristampato su cd qualche anno fa dalla Ohrwaschl), i tedeschi Gäa avevano in realtà composto altro materiale rimasto all'epoca inedito, e che vede ora -finalmente!" - la luce. I primi tre brani, risalenti al '75, non mutano la sostanza stilistica di quanto conoscevamo: si tratta di hard-prog guidato da un graffiante Hammond e legato altresì a propensioni chitarristiche; in tutto ciò, trovano poi posto degli squarci melodici e misteriosi. Se si deve ricercare un nome con cui tentare un accostamento, citerei i connazionali Zarathustra, responsabili anch'essi di una rilettura più sanguigna ed oscura degli Uriah Heep. Laddove i tempi si dilatano ("Morgendämmerung"), i Gäa sanno farsi valere pure sul piano avantgarde, sorretti da un'indubbia perizia esecutiva. Le altro quattro tracce risalgono alla metà degli anni '80 ma rivelano uno spirito ancora genuinamente seventies. Forse qualche complicazione prog s'è un po' persa per strada, a favore di un'immediatezza più hard, tuttavia l'insieme permane abbastanza variato, non noioso, estremamente godibile. L'acquisto può dunque meritare per chi, come il sottoscritto, è irriducibile frequentatore di un certo sound.
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Francesco Fabbri
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