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THE GRAND ASTORIA / MONTENEGRO The body limits / El matadero Sick-o-delic Records/ Addicted Label 2014 RUS / ARG

Curioso split che ci offre due composizioni molto lunghe, una dei russi Grand Astoria ed una degli argentini Montenegro.
“The body limits” dei primi summenzionati, registrato a Tallinn, supera i ventinove minuti e mette in evidenza l’anima più psichedelica della band. Un inizio sognante, con arpeggi floydiani di due chitarre distinte e suoni della natura in sottofondo si protrae a lungo, con la sezione ritmica che si manifesta timidamente. Verso i cinque minuti cominciano a farsi notare vocalizzi delicati, mentre basso e batteria tendono a mostrare più mordente. Il crescendo che si ascolta è lento, ma inesorabile e trascinante, il tempo diviene sostenuto, le chitarre graffiano, gli effetti elettronici contribuiscono ad arricchire il tutto con sonorità spaziali e la tensione sale vertiginosamente. Il climax è toccato poco prima dei dodici minuti dove si è raggiunta una certa velocità ritmica. A seguire i Grand Astoria virano verso altri lidi a loro congeniali, con riff granitici ed un sound più duro, a cavallo tra stoner e doom sabbathiano modernizzato. Altra variazione verso i sedici minuti, quando si torna in territori psych, in una sorta di via di mezzo tra le jam californiane e le sperimentazioni dei corrieri cosmici tedeschi. Verso i venti minuti la nuova direzione è rappresentata addirittura dal prog-metal, tecnico senza esasperazione e carico di un buon feeling. Il rallentamento finale porta a passaggi raffinati ed è un gioiellino che conclude degnamente la lunga traccia. Un primo bilancio ci permette di dire che con “The body limits” i Grand Astoria riescono a creare un pezzo magnifico, un vero e proprio trip musicale di altissimo livello, che nella sua ampissima durata non mostra minimamente cedimenti e riesce a convincere in tutte le sue mutevoli sezioni. Voto altissimo, quindi, per i russi.
Passiamo agli argentini Montenegro; più contenuta la loro composizione, che raggiunge comunque i diciotto minuti e quaranta secondi. Qui si parte subito con sonorità da jam-band psichedelica, con chitarra distorta a guidare e ritmi regolari di supporto e verso i tre minuti e mezzo si inseriscono le parti cantate in spagnolo, con voce profonda in primo piano e controcanti sullo sfondo, a conferire un leggero tocco latino. Similmente ai Grand Astoria, i sudamericani puntano su un netto cambio stilistico a ridosso dei dieci minuti, indurendo pesantemente il sound e puntando su heavy metal e stoner rock. Curioso poi, un nuovo brusco cambio, che vede la registrazione di un discorso di Juan Manuel de Rosas quando divenne capo del governo di Buenos Aires nel 1829, accompagnato da delicati tocchi acustici di chitarra. Ultimi tre minuti nuovamente appannaggio di sonorità aggressive. Tirando le somme, buona prova anche per i Montenegro, anche se distante dalle vette elevate toccate dai Grand Astoria.
Questo split, quindi, ha tutte le caratteristiche per soddisfare completamente di chi è addentro alla psichedelia e allo stoner.



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Peppe Di Spirito

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