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Nel multiforme panorama progressivo statunitense si affaccia prepotentemente questo quartetto che sembra tra i più accreditati allievi degli Echolyn. I Gratto si presentano con un cd di breve durata - poco più di 36 minuti - ma ricco di inventiva, fantasia e qualità tecniche. "Passage of time", che apre il lavoro, mostra subito le grandi capacità della band in nove minuti tiratissimi, in cui le note viaggiano velocemente e con grande agilità. Questi continui interscambi tra chitarra e tastiere che si rincorrono e si intrecciano su ritmiche in continua evoluzione sono una caratteristica che si presenterà costantemente durante il lavoro. E la piena dimostrazione della qualità del gruppo è data dai dieci minuti e mezzo di "Call and response", aperta da docili note pianistiche e morbide melodie vocali, ma che ben presto si vivacizza notevolmente, alternando in continuazione questa dinamica mozzafiato - forte (insieme strumentale prepotente e ottimi impasti vocali)/piano (momenti acustici di voce, piano e chitarra) - che mantiene sempre elevata la tensione. Come ultima traccia troviamo i quasi diciassette minuti di "Shift", classica ciliegina sulla torta e completa conferma di quanto di buono ascoltato finora: inizio con chitarre acustiche arpeggiate, incedere di basso che fa salire i toni fino all'entrata della batteria e immersione nel caleidoscopico andamento del brano, che mostra le sue molteplici sfaccettature in uno sviluppo imprevedibile ricco di sorprese e comprendente anche uno splendido intermezzo di solo piano, vagamente classicheggiante. Forse non sarà facilissimo reperire questo cd, ma vi invito sinceramente a cercarlo anche in virtù del suo costo tutt'altro che elevato.
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