Una raccolta davvero controversa questa. L' uso smodato della chitarra (soprattutto acustica) del buon Steve può,di primo acchito, far consigliare l'acquisto del presente doppio cd solo agli amanti dei guitar-heroes. Tuttavia l'ascolto potrebbe far felici anche tutti i fan degli Yes di ogni età, per il fatto che qua e là, nelle tracce si ritrovano (nascoste, ma neanche troppo) le melodie che poi avrebbero fatto parte delle songs del gruppo. Infatti questa raccolta non è altro che l'insieme di due raccolte che il chitarrista fece usciere qualche tempo fa, contenenti soprattutto i suoi demo casalinghi degli anni settanta e ottanta (è presente in buona quantità una vecchia TR909 come batteria elettronica).
I richiami alla musica simil country, da sempre cara al chitarrista, sono sempre in primo piano nei due dischi, per l'utilizzo insistente della slide guitar. Alcuni brani,decisamente AOR oriented, rappresentano degli studi per i futuri pezzi dei GTR (nei quali si nota la voce di Max Bacon), mentre può far sorridere la versione embrionale di "Brother of mine", futura hit del supergruppo Anderson Bruford Wakeman Howe. Completano la raccolta un bel po' di brani solistici che sono già stati pubblicati in dischi precedenti di Howe, che spaziano dall'easy listening (appare talvolta un sax prodotto con una Korg M1), a canzoni di stampo più rockeggiante, ma anche a pezzi dove si nota l'amore del chitarrista per le atmosfere per così dire, pastorali.
In definitiva siamo di fronte a un lavoro veramente frammentario, che alterna alti e bassi (costituiti inesorabilmente dagli studi veramente in fase iniziale) in continuazione. Non si riesce a trovare un filo logico nella compilation che, evidentemente, vuole solo essere un insieme di pezzi trovati nei cassetti di Howe e messi insieme quasi forzatamente. Non mi sento di consigliare il cd a tutti, perché sarebbe troppo difficile da digerire. Lo consiglio solamente ai fan più sfegatati degli Yes e dello stile inconfondibile del loro chitarrista. Da notare comunque, la confezione, sempre all'altezza della situazione (InsideOut docet!) con un libretto capientissimo nel quale lo stesso Steve ha scritto le note su ogni brano.