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IGZIT-NINE Igzit-Nine Musea/Poseidon 2003 JAP

La collaborazione tra l'etichetta giapponese Poseidon e quella transalpina Musea da un po' di tempo sta favorendo la distribuzione in Europa di un buon numero di dischi pubblicati nella terra del Sol Levante. Uno di questi è rappresentato dall'omonimo album degli Igzit-Nine, quartetto che propone quasi tre quarti d'ora di musica orientata verso il jazz-rock e la fusion. Il cd è composto da otto brani strumentali che evidenziano le buone doti tecniche dei musicisti e che mantengono una certa coerenza sia nella struttura che nell'aspetto qualitativo. Il gruppo è davvero abilissimo e gli intrecci chitarra-tastiere, uniti alle variazioni ritmiche continue, difficilmente lasceranno indifferenti gli amanti dei Brand X. Questa formazione si esibisce, infatti, in una performance scintillante fatta di finezze continue, crescendo mozzafiato, riff vincenti e solos accesi. Tuttavia, l'entusiasmo iniziale pian piano si affievolisce e la causa, volendo anche paradossale, è che la prestazione degli Igzit-Nine è fin troppo perfetta. Sembra, alla lunga, un mero esercizio di stile in cui si voglia ricercare un'impeccabilità assoluta e mostrare a tutti i costi la bravura sia individuale che di gruppo; perciò, nonostante venga evitata la monotonia, pensare che i musicisti si abbandonino ad una proposta fin troppo di maniera diventa inevitabile. Sulla validità musicale della band e dell'album non si discute, ma penso che ci vorrebbe un po' di personalità in più.

 

Peppe Di Spirito

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