Dal catalogo dell'americana Kinesis ecco il ben confezionato CD degli ILUVATAR. L'omonimo lavoro in questione si presta a due differenti giudizi: un discreto livello raggiunto ed una ottima potenzialità non sviluppata... Presenta infatti due diverse concezioni musicali: la prima è rappresentata da svolgimenti strumentali di assoluta qualità e spessore, eccellenti sia nella struttura che nell'esecuzione; la seconda raccoglie le parti cantate che presentano una eccellente voce, vicina alle angeliche tonalità di Jon Anderson anche se non così pulita ed acuta. Fin qui tutto bene, benissimo anzi, ma il risultato definitivo non è così eccelso: benché, come si è detto, si mantenga su discreti livelli, il disco risente di una scelta di fondo sbagliata... l'aver puntato tutto sul cantato. Ne risulta un disco molto vicino alle prove soliste di Anderson (mielosità compresa) ma questo non sarebbe di per se un difetto... se a qualcuno il genere interessa questo è sicuramente un lavoro ben confezionato. Il vero problema è che, così facendo, le parti strumentali, sacrificate a brevi intermezzi, non hanno la possibilità di svolgersi e mostrare quello che si intravede fra una strofa e l'altra del cantato. In conclusione: si può indicare il lavoro come un incontro fra i lavori solistici di Jon Anderson ed i penultimi Marillion. Discreto ma nulla di trascendentale... come invece avrebbe potuto essere.