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IVORY Sad cypress Jupiter 1980 (Musea 1993) GER

Recensione d'obbligo per questa ristampa Musea che ripropone uno dei lavori più interessanti del filone genesisiano del prog tedesco di fine anni '70/primi '80. La musica degli IVORY, pur senza riuscire a raggiungere i vertici di creatività ed imprevedibilità dei maestri, paga infatti nei confronti dei GENESIS un indiscutibile e pesante tributo, per non parlare poi della voce del cantante, che si cimenta in una delle più riuscite interpretazioni gabrielliane che ci sia capitato di ascoltare. Nonostante ciò il valore assoluto delle composizioni rimane piuttosto elevato, e le stesse riescono spesso nell'intento di ricreare le magiche atmosfere del gruppo di "Foxtrot" e "Selling England by the Pound". Menzioni particolari vanno alla title-track, forse il brano più originale dell'intero LP (ma comunque assai in linea con gli altri) e alla conclusiva "My brother" che ci mostra gli IVORY alle prese con una durata un po' più lunga con risultati alterni: a tratti esaltanti, a tratti un po' artificiosi. Abbastanza interessante l'inclusione di ben quattro bonus track, registrate dopo la pubblicazione del disco, con la line-up completamente cambiata e ridotta a tre elementi: il cantante chitarrista Christian Mayer, il tastierista Ulrich Sommerlatte, fulcro compositivo ed esecutivo della band ed infine il nouvo entrato Thomas Carl alla batteria. "The great tower" (9'44), la prima traccia, dimostra un certo cambiamento negli arrangiamenti, elaborati con un tocco di modernità in più rispetto all'LP, mentre lo stile è sempre quello di un prog romantico comunque meno contaminato dal GENESIS style e meno scoppiettante, più lento nell'incedere. Segue "Incantation" (4'42) abbastanza simile alla precedente anche se più anonima. Dopo lo strumentale "Construction n.2", la cui esecuzione è interamente affidata ad Ulrich Sommerlatte, arriviamo all'ultimo brano bonus: una suite di ben 14' intitolata "Barbara". Il brano stenta un po' prima di decollare, soffermandosi su temi troppo romantici (dove romantico è inteso in senso proprio, riferito cioè a situazioni amorose...) ma evidenziando a tratti buoni spunti melodici. Il CD è dunque consigliatissimo per tutti i genesisiani più incalliti, ma riteniamo non possa comunque mancare nella discografia di ogni appassionato di prog romantico che si rispetti, visto che come detto tale influenza è filtrata da un'ottima vena compositiva. Un'ultima curiosità: i due tastieristi Sommerlatte che compaiono nella formazione non sono fratelli, bensì padre e figlio! (ed il primo, Ulrich, è l'autore di tutte le musiche, chissà quanti vorrebbero un babbo così...).

 

Riccardo Maranghi & Giovanni Baldi

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