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JORDSJØ Jord sessions Karisma Records 2022 NOR

Nell’era digitale siamo letteralmente bersagliati da proposte musicali di ogni genere, non necessariamente di buona qualità, immediatamente fruibili grazie ai formati digitali. E’ per questo che ci sembra quasi inconcepibile che un gruppo di così grande talento abbia destinato le proprie produzioni ad un’audience a dir poco ristretta. Håkon Oftung (voce, flauto, chitarra, Hammond M100, Mellotron, Clavinet D6, Arp pro Soloist) e Kristian Frøland (batteria) avevano distribuito i loro primi demo esclusivamente agli amici e a pochi appassionati. L’esordio discografico vero è proprio è rappresentato da “Jord”, uscito in un primo momento nel 2017 su audiocassetta come i due lavori precedenti, ma poi ristampato un anno dopo su CD dalla Karisma. L’opera si fece subito notare anche al di fuori della Norvegia ma il gruppo non era soddisfatto del lavoro di produzione, approssimativo e frettoloso, proprio perché originariamente pensato in funzione di un uso poco più che domestico. Questo album quindi non è altro che il remix di alcuni brani estratti da “Jord” con l’aggiunta di altri pezzi registrati nel medesimo periodo e cioè nell’estate del 2016.
Le tracce rimangono in massima parte fedeli agli originali con pochi ammodernamenti, come ad esempio le parti di organo su “Abstraksjoner Fra Et Dunkelt Kammer”. Soltanto nella versione su CD si aggiunge a queste “Nattfiolen Suite”. Il brano, scritto in origine per il secondo LP, intitolato proprio “Nattfiolen” (2019), era troppo lungo e ne rimase quindi tagliato fuori. L’etichetta ha deciso successivamente di renderlo disponibile anche su vinile in una edizione speciale e limitata in formato 10 pollici.
L’album, per come compilato, conserva la sua coerenza stilistica ed è ancora “Over Vidda” ad accoglierci con le sue ambientazioni sonore elettroniche ed ancestrali che rispecchiano paesaggi naturali selvaggi e misteriosi. “Abstraksjoner Fra Et Dunkelt Kammer” è un incantesimo sonoro che sgorga dal buio di una oscura foresta. Evidenti sono le similitudini con Anekdoten ma soprattutto Änglagård, nella loro gelida eleganza, e tangibili i riferimenti folk dipinti in toni vintage grazie al generoso corredo tastieristico. Un po’ fragile si prospetta invece la performance vocale, incerta e non aggraziata ma comunque non invadente ed in definitiva appropriata al contesto sonoro.
Ci perdiamo ancora nell’incantevolezza di “Jord I” con i suoi arpeggi gentili ed il flauto oscuro che si muovono come ombre su un elegante tappeto di Mellotron. I ritmi all’improvviso incalzanti ci portano ancora pienamente verso territori già battuti dagli americani Cathedral prima e dagli Änglagård poi, secondo stilemi riconoscibili e molto amati dagli appassionati. “I Momos Trädgård” è un grazioso e breve strumentale che si incastra splendidamente fra le altre tracce che già conoscevamo e fa da ponte verso “La meg forsvinne”, una ballad notturna ed evocativa che sembra abbracciarci al tiepido chiarore di una notte trapuntata di stelle. Il cantato è cantilenante ed ipnotico e la musica leggiadra e tenuemente sinfonica. “Jord II” riluce ancora per le sue tematiche folk dai ritmi scanditi mentre “Se Valinors Lampe”, la seconda traccia inedita che ci viene presentata in questo album, appare più ruvida e rustica ma insolita per gli inserti elettronici ed i ritmi frastagliati alternati a momenti evocativi ed intimistici, talvolta contrappuntati dalle scintillanti note della chitarra acustica.
Senza dubbio il brano di maggior pregio è “Nattfiolen Suite” che dimostra un livello di maturità superiore rispetto alle pur belle composizioni fin qui illustrate. Ogni ingrediente viene dispensato nella giusta misura in un quadro ricco di suggestioni e dettagli. Gli arrangiamenti sono meglio definiti con deliziosi momenti sinfonici ed i suoni appaiono più tersi ed impreziositi da intriganti chiaroscuri. Direi che già la possibilità di poter apprezzare quest’ultima composizione, una suite di durata comunque abbastanza contenuta (13 minuti) predispone positivamente all’acquisto di un CD che farà la gioia degli appassionati che si sentono ancora affascinati dal prog sinfonico di stampo nordico.



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Jessica Attene

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