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KC Les chants de Maldoror autoprod. 2003 FRA

"Non è bene che tutti leggano le pagine qui seguenti; qualcuno soltanto gusterà senza pericolo quest'amaro frutto. Di conseguenza, anima timida, prima di inoltrarti vieppiù in simili lande inviolate, volgi i talloni indietro e non avanti". Non è la prima volta che letteratura e musica progressive si incontrano, ma, che io sappia, mai un album di questo genere aveva tratto ispirazione dai celebri "Canti di Maldoror", opera surrealista molto discussa, frutto del genio (o della follia?) di Isidor Ducasse, alias conte di Lautréamont. Questo libro ha sempre offerto numerosi spunti di discussione, con le sue tematiche violente, blasfeme ed horror, ma anche incredibilmente fantasiose. Il francese Pierrick Garreau, dietro la sigla KC (che già offre un'idea della provenienza dell'influenza progressive) prova a dare una chiave di lettura musicale di tale opera. Il cd è composto di sei tracce tutte superiori ai 10 minuti, per una durata totale di 70 minuti di musica strumentale, nera, violenta e apocalittica, chiaramente erede dei King Crimson più aggressivi ("Thrak", "Red" e "Larks' tongues in aspic" le pietre di paragone), fatta di distorsioni chitarristiche frippiane e batteria elettronica, volutamente fredda per descrivere al meglio i contenuti dei sei canti del libro. Alcuni momenti ripetitivi, che fanno pensare anche a qualcosa del RIO o dello zeuhl, non fanno altro che rendere ulteriormente elevata la tensione. Pretenzioso? Forse... Eppure ritengo che Pierrick sia riuscito nell'intento di infondere con la sua musica un pathos non indifferente e strettamente legato alle pagine scritte da Lautréamont. Giudizio ampiamente positivo, quindi, per questo dischetto inserito in una confezione digipack, contenente anche un booklet nel quale sono trascritte alcune citazioni dei canti. Un'unica pecca: per questo tipo di musica, l'album si protrae un po' troppo per le lunghe; sarebbe stato sicuramente meglio ridurlo a meno di un'ora. "Io mi propongo, senza emozione, di declamare a gran voce la strofa seria e fredda che state per udire. In quanto a voi, ponete attenzione a quel che contiene, e guardatevi dalla penosa impressione che non mancherà".

 

Peppe Di Spirito

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