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KAMPAI Land of the free autoprod. 1994 GER

Questo è l'ennesimo gruppo tedesco che viene fuori dal nulla e che si autoproduce (o quasi) il proprio album, come tanti ne sono nati ultimamente. Anche in Italia i gruppi spuntano come funghi, ma perlomeno la varietà degli stili può riservare un minimo di sorpresa nella loro scoperta. 1 gruppi tedeschi invece producono tutti, chi più chi meno, lo stesso tipo di new Prog, venato di hard. Questo senza nulla togliere ai KAMPAI, i quali, poverini, non se la cavano nemmeno tanto male. I 35 minuti di musica che i nostri amici tedeschi ci propongono, offrono un discreto Prog frutto di influenze marillioniane con altre che possono riportare alla memoria SAGA o QUEENSRYCHE. Discreto l'inizio del CD, col pezzo intitolato "Dover beach", il cui intro molto soffuso merita i nostri primi secondi di attenzione; esso lascia poi purtroppo il posto ad un rock ritmato con alcuni cambi di tempo che però riescono a mantenere il pezzo su un livello di buona sufficienza. Buono l'apporto delle tastiere ad arricchire il sound del gruppo; gli intermezzi in cui lo strumento di Robert Kohler prende il sopravvento sugli altri non sono pochi. A livello fantasia compositiva il responso può dirsi tutto sommato sufficiente, con due pezzi e mezzo su cinque qualitativamente apprezzabili; di questi tempi anche questo può essere buono...

 

Alberto Nucci

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