Home
 
KUMINA.ORG Entropia autoprod. 2008 FIN

Ecco uno di quei dischi che definirei come "genuino". Avete presente la cucina casalinga della nonna, fatta con prodotti regionali, che riempie il piatto, lo stomaco ed è allo stesso tempo fonte di gusto e sensazioni piacevoli per lo spirito e per il palato? La volete mettere a confronto con la sofisticata Nouvelle Cuisine, in cui la forma è a volte superiore alla sostanza e che lascia appagato al massimo l'olfatto mentre lo stomaco piange la mancanza di nutrienti? In questo disco c'è molta sostanza, musicisti che sanno suonare, tante idee, tanta energia… manca magari la forma e cioè il lavoro di produzione, registrazione e persino la copertina è poco invitante… ma anche questo fa parte della genuinità di cui si parlava. Quando gli ingredienti di base sono genuini e c'è la sostanza, la musica rende benissimo anche senza tutti quegli accorgimenti che invece sarebbero indispensabili per rendere accettabile un prodotto intrinsecamente scadente ma che un ottimo lavoro di produzione gonfierebbe al punto giusto. Ma passiamo alla band: si tratta di un gruppo di nuova sintesi, nato però dalla collaborazione di musicisti ben rodati, fra cui ritroviamo Ahmed Ahonen, il tastierista dei Discordia. A lui si deve la forte caratterizzazione sonora di questa band, basata su tastieroni vintage di sicuro effetto, tutti rigorosamente elencati, in ordine di comparsa, canzone per canzone. Completano la band il batterista Matti Kanerva, che presenta un background jazz, ed il bassista e chitarrista Jukka Packalén. I pezzi che possiamo ascoltare si basano su una solida base hard rock, condita di elementi sinfonici, hard fusion e contaminazioni psichedeliche. I suoni sono possenti ed in particolare spiccano, come preannunciato, le tastiere. La prima traccia, "Toiset seitsemän päivää", è particolarmente intrigante, con le sue progressioni simil-Gentle Giant ed il suo spirito fusion, con le frizzanti linee di basso in bella mostra ed un impatto coinvolgente e quasi live. Meritevole di nota è anche la successiva "Etydi", dai risvolti classicheggianti, che presenta bei riferimenti ai Trace con le sue movenze barocche e l'organo graffiante. In realtà ogni traccia ha il suo carattere e le sue caratteristiche, come "Flegmaatikko", che presenta belle linee di piano che si intrecciano in maniera complessa alle trame del basso, o "Rytmo II (Aavikkomato)", con le sue vibrazioni che oscillano fra lo space rock ed i King Crimson. L'album scorre decisamente bene, senza cedere un secondo: è certo che non si tratta di un'opera raffinata ma il suo fascino forse sta proprio qui, nel suo approccio grezzo, diretto, istintivo. Quando poi la musica è bella ed è suonata bene, la qualità riesce a superare ogni limite legato ad una produzione abbastanza approssimativa. I Kumina.org sono riusciti a convincermi e sono certa che aggiustando ulteriormente il tiro riusciranno a produrre un album anche migliore di questo qui, che comunque è buono, piacevole e consigliato.

 

Jessica Attene

Collegamenti ad altre recensioni

DISCORDIA Utopia perfection 2007 

Italian
English