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STANISLAV KREITCHI Voices and movement Electroshock Records 2002 RUS

La musica d’avanguardia di qualità è caratterizzata a mio parere dalla capacità di mantenere vivo l’interesse e l’attenzione dell’ascoltatore anche nei momenti più radicali ed apparentemente “inascoltabili”, in cui spesso predomina la ricerca del suono nella sua pura essenza in determinati e molteplici contesti, lontano dalle forme di musicalità più canoniche ed ovvie.
Quello che può sembrare “difficile” o privo di attrattiva per la massa poco attenta o impreparata, deriva in realtà dallo sforze creativo di grandi artisti e compositori... Stanislav Kreitchi faceva parte di quell’intelligencija musicale russa che ha operato in Unione Sovietica attorno la metà del secolo scorso presso l’università di Mosca, un gruppo di ingegneri e compositori che comprendeva, tra gli altri, Edward Artemiev, Sofia Gubaidulina e Oleg Buloshkin, tutti impegnati in particolare nell’approfondimento del fantomatico ANS, prototipo dei moderni sintetizzatori, strumento di estrema difficoltà d’esecuzione ma anche di incredibile fascino. Stanislav Kreitchi è stato operativo sull’ANS per diversi anni attraverso collaborazioni e scritture di colonne sonore per films e performances teatrali; le sue incisioni su disco del periodo sovietico in effetti potrebbero diventare oggetto di investigazione in relazione alla loro reperibilità, l’etichetta di Artemiev Jr. ha avuto però l’eccellente idea di pubblicare due cd contenenti le sue ultime composizioni.
“Voices And Movement” è il secondo cd di Kreitchi ed include una serie di lunghi brani che testimoniano al meglio la sua concezione musicale volta soprattutto a stimolare nell’ascolto dei suoni l’immaginazione e la fantasia, talvolta senza restrizioni concettuali, come accade nella suite d’apertura “Rhapsody In Rorschach”, oppure attraverso particolari percorsi come nella composizione in quattro movimenti “Four Fantasies”. Insieme alle sonorità esoteriche e vintage dell’ANS, Kreitchi fa ricorso alle tastiere e non si priva dell’utilizzo dei più moderni pc, anche se è da menzionare soprattutto, come notevole curiosità, lo sporadico utilizzo del misterioso Ovaloid, strumento acustico costruito dal designer Viatcheslav Kolleychouck, le cui possibilità musicali sono ancor più evidenti nel precedente cd di Kreitchi, “ANSiana”, il cui titolo è tutto un programma! Nel suo complesso “Voice And Movement” si potrebbe suddividere in due particolari parti stilistiche, una più orientata verso la musica concreta ed il collage sonoro, mentre l’altra verso una forma compositiva d’avanguardia più musicale ed ariosa. Non senza un suo particolare senso dell’umorismo Kreitchi si mostra estremamente abile nell’articolare i suoni dei sintetizzatori con samples di svariata origine, siano essi rumori disturbanti post-industriali, suoni catacombali oppure suoni evocanti un passato ancestrale ancora pienamente condizionato dai ritmi della natura. Nell’improvvisazione sperimentale di “Rhapsody In Rorschach”, dedicata agli omonimi test della personalità, Kreitchi utilizza l’ANS come strumento di dialogo fra i diversi campionamenti: il risultato si avvicina all’avanguardia accademica di Cage e Stockhausen, anche se le sonorità spaziali ed astratte dell’ANS conferiscono un’atmosfera decisamente atipica e “fantascientifica”. Il capolavoro del disco si individua probabilmente nella “Four Fantasies”, lunga suite suddivisa in quattro movimenti come le quattro stagioni, una rappresentazione del ciclo della vita e della morte che ha come conduttore musicale un tema tradizionale del foklore russo. Ciascuna stagione coincide con un particolare stato d’animo, dalla pagana euforia estiva evocata nei canti tradizionali ai sentimenti di paura ed ansia determinati dall’arrivo del grande freddo, Kreitchi in questa composizione esprime al meglio le proprie qualità sciamaniche, evocando con la sua arte musicale gli spiriti di una natura ancora rigogliosa e fiorente. L’altro grande brano di “Voices And Movement” è la monolitica “Ruins In The Waste”, pezzo dal respiro sinfonico e decadente, basato principalmente su una semplice sequenza di note per fiati, contrappuntante dalle astrazioni inquietanti dell’ANS; l’impressione è quella di una musica arcana e solenne, una scultura sonora che sembra volerci suggerire che dalle macerie della storia si possono sempre ritrovare le grandezze o le miserie del passato...
Stanislav Kreitchi in questo disco ha così legato il rigore della sua formazione accademica con la maturità e l’estro artistico del libero compositore: “Voices And Movement” è quindi un’opera di grande valore musicale e storico per l’eccellente uso dell’originale ed unico sintetizzatore ANS esistente al mondo. Dispiace solo per la mancanza di informazioni più approfondite nel disco, qualche nota di copertina in più avrebbe sicuramente giovato...



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Giovanni Carta

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