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JUHA KUJANPÄÄ Niin kauas kuin siivet kantaa Eclipse Music 2017 FIN

Juha Kujanpää è un talentuoso tastierista e compositore di Helsinki che negli ultimi 15 anni ha collaborato con diverse band quasi tutte nell’area folk, ha scritto musica per la televisione e per documentari e con “Niin Kauas Kuin Siivet Kantaa” ha realizzato il suo terzo album da solista.
Con questo disco il musicista finlandese prosegue la strada intrapresa nei precedenti lavori, quella di un folk strumentale, prettamente acustico e cameristico, molto solare con spunti di musica classica, jazz e di progressive rock. L’album si lascia ascoltare molto piacevolmente, pur non regalandoci grossi sussulti. “Niin Kauas Kuin Siivet Kantaa” è un album che trasmette positività in cui Juha Kujanpää prova a descriverci in musica gli scenari della sua Finlandia, riuscendo probabilmente meglio in quelli estivi o primaverili dove la luce del sole fa risplendere ogni cosa, piuttosto che in quelli misteriosi, scuri e forse più magici dei lunghi inverni boreali.
Il tutto è pervaso di in un atmosfera molto bucolica che ci proietta tra i laghi e le foreste di abeti tipiche della terra natia di Juha. Ogni cosa è in armonia e la melodia regna sovrana già nei dieci minuti del primo brano “Vuorikiipeilijä” (l’alpinista). La musica scorre con estrema fluidità lungo tutti l’album, tra reminiscenze di Mike Oldfield e Lyle Mays; torna alla mente anche il gruppo storico del folk finlandese, i Piirpauke. Molto simpatico il brano “Hirvitalon Valssi” ovvero il valzer della casa dell’alce che ci propone appunto una strampalato valzer che potrebbe essere uscito da uno dei primi album di Lars Hollmer. Altri brani da segnalare sono “Jää Sulaa” (il ghiaccio si sta sciogliendo), con un arrangiamento abbastanza lineare, ma molto delicato, e l’omonimo pezzo finale che dà il titolo all’album in cui Juha mette in mostra tutta la sua sensibilità come pianista.
I musicisti che lo accompagnano sono in maggior parte gli stessi che hanno contribuito ai dischi precedenti e tutto ciò si percepisce dall’affiatamento della band che riesce a trasmettere un suono molto omogeneo e vivace, quasi fosse un live. Tra tutti spicca il lavoro molto raffinato del chitarrista Timo Kämäräinen, in particolare da segnalare il lungo assolo che chiude il primo brano.
“Niin Kauas Kuin Siivet Kantaa” si lascia ascoltare con piacere, ben suonato, curato nei minimi particolari e che porta avanti con coerenza e maestria la sua proposta musicale. Per tutti questi motivi è un disco che soddisferà tutti gli amanti di un folk progressivo lineare e raffinato.



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Francesco Inglima

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