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LOTHLORIEN |
Il sale sulla coda |
Lizard |
1998 |
ITA |
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Mi avevano parlato con entusiasmo di questa giovane band di Recanati. Pieno di curiosità ho avuto modo di ascoltarli nel recente Festival di Vigevano e l'impressione è stata ottima. Il nome di origine Tolkieniana non deve trarvi in inganno: ci troviamo di fronte ad un sestetto che suona un italianissimo rock progressivo anni '70 sullo stile di Area, Alluminogeni, QVL e via dicendo. La band è capitanata dall'istrionico e bravo bassista Pilì che domina la scena live con i suoi intro in tema al brano che sta per essere eseguito. Molto si poggia sulla chitarra dello schivo A. Del Signore e sulla non secondaria presenza del flauto di A. Felicioli che è anche azzeccata voce corista. Le tastiere suonate da M. Tentelli sono puntuali e apprezzate nei suoni di pianoforte. La parte d'onore va alla splendida voce di S. Persichini che ricorda Demetrio e ciò basti. La musica dei Lothlorien possiede una buona vena di folk evidenziata dai momenti di flauto e chitarra acustica e dal passo musicale di certi momenti ("I musicanti"); bellissime le parti melodiche come l'intro di "Genesi" e della title track. Non mancano tuttavia le parti tipicamente '70 come nella bella e affascinante "Malati di un Dio" forse il pezzo migliore dell'album. I testi rifuggono fate e castelli e trattano apertamente di problemi del nostro tempo... nel consueto modo un po' oscuro e complicato. Direi che i Lothlorien hanno costituito per me una gran bella scoperta: personalmente i 41 minuti del cd (pochini... questo l'unico neo) me li sono bevuti un bel po' di volte e ancora la loro musica mi regala emozioni genuine. Praticamente imperdibile.
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Emiliano Di Stasio
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