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LORD OF MUSHROOMS Lord of mushrooms Musea 2002 FRA

Quello che viene annunciato come un nuovo capitolo della rinascita (!) del Prog francese si rivela essere un dischetto senza infamia e (soprattutto) senza lode, abbastanza deludente, a dire il vero. Si tratta di 7 canzoni, della durata superiore ai 5 minuti fino ai 9 di un paio di titoli, di hard rock, sufficientemente articolato e variegato da far entrare questa band nel gran calderone del Prog, ma caratterizzate da un cantato insufficiente, da ritmiche spesso da easy pop e con pochi pregi da ricercare al loro interno. Questi risiedono principalmente su alcune soluzioni un po' più complesse, in qualche accenno jazzato, in una discreta talentuosità dei musicisti ed infine in qualche arrangiamento non troppo banale. Qualche anno fa Stati Uniti e Germania facevano a gara nello sfornare gruppetti del genere, la maggior parte dei quali sono rimasti sconosciuti ai più (viene da pensare, come riferimento, agli Animator o ai Kampai, se questi nomi per voi significano qualcosa); questi Lord Of Mushrooms sono solo uno in più di questi gruppi, casualmente nato in Francia e beneficiato di una distribuzione migliore. Questo primo album può essere promettente solo se in seguito il gruppo smusserà qualcuno dei suoi molti angoli; non è facile: la stoffa potrebbe esserci, tuttavia.

 

Alberto Nucci

Collegamenti ad altre recensioni

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