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LIZARD (POL) Spam Metal Mind Productions 2006 POL

Dopo un album decisamente ostico come "Psychopuls" (che col tempo mi sento di rivalutare in parte) ed un cambio di line-up che ha portato all'abbandono del chitarrista Mirosław Worek (il cui strumento è stato imbracciato dal cantante Damian Bydliński) e alla sostituzione del tastierista Andrzej Jancza con Krzysztof Maciejowski (che suona anche il violino), il gruppo aveva recuperato con "Tales from the Artichoke Wood" parte della propria vena melodica che sembrava essersi invece dissipata. Forse proprio l'inserimento di Krzysztof ha in parte trasformato il sound della band: infatti questi sembra preferire di gran lunga il violino alle tastiere, cosa quanto mai evidente in questo "Spam". E' proprio sulla doppietta violino/chitarra che viene organizzata l'impalcatura musicale del nuovo album (splendida l'interazione fra i due nella parte strumentale di "Spam #4"): l'approccio della band rimane comunque spigoloso e come sempre improntato al modello crimsoniano. Le atmosfere sono spesso pesanti ed i suoni robusti, con continui inseguimenti fra la chitarra, che in qualche occasione offre riff che sconfinano nel metal, ed il violino dirompente che si rende spesso protagonista di furiosi assoli. Sempre alle tastiere viene spesso preferito il guitar synth (anch'esso suonato da Damian), che contribuisce a creare quel taglio tecnologico e moderno che sembra essere ricercato e voluto dal gruppo stesso, a partire dai titoli delle canzoni che, in maniera analoga a "Psychopuls", sono indicate con numeri progressivi. Il cantato è un po' acido (ovviamente in polacco) ma fondamentalmente piacevole e ben adeguato allo stile musicale proposto; molto spesso vengono ricercate soluzioni a presa immediata, cantabili se vogliamo, e coinvolgenti, in contrasto con parti strumentali spesso impegnative e in un certo senso ostiche. La traccia conclusiva, quella più lunga coi suoi 12 minuti e mezzo, sembra quasi avere la funzione di distendere l'ascoltatore alla fine di un percorso sonoro più o meno accidentato; si tratta di un lungo pezzo dalle atmosfere oscure e magnetiche abbastanza dilatato ma sicuramente non disimpegnato, coi soliti chiari riferimenti crimsoniani che, in questo caso, ci portano a "Larks Tongues in Aspic". In conclusione i Lizard si confermano, con la loro personalità ed il loro carisma, un gruppo di valore nel panorama musicale polacco moderno: forse può sembrare strano per una band che presenta così tanti decisi riferimenti ad un modello (i King Crimson), ma si può affermare benissimo che la loro proposta sa essere a suo modo originale.

 

Jessica Attene

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