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Un voto da 1 a 10? Il primo istinto mi porterebbe verso il massimo... forse troppo...? Mah... anche se l'introduzione ai quasi 20 minuti di "Enter quietly" è un po' tirata per le lunghe ed il pezzo tarda a decollare, ed anche se l'ultima traccia "Distorted pictures" è un po' inferiore alle precedenti, cose queste che potrebbero magari togliere un punto, il valore di quest'album è certamente notevole. I LDM sono un gruppo americano composto dal polistrumentista (ma principalmente chitarrista) Chris Rodler, da suo fratello Brett alla batteria (entrambi ex-Drama) e dalla cantante Melissa Blair. Diversi ospiti affiancano inoltre il terzetto impegnato qui sulla sua prima prova discografica. La musica che ci propongono prende senz'altro spunto dai grandi del Progressive rock, ma il contesto è sicuramente da inserire nel filone del metal-Prog... anzi... del Prog-metal, per la precisione... e la differenza non è banale. Per semplificare le cose, posso dire che lungo la maggior parte della durata di questo CD, i Leger De Main ci offrono un connubio tra Dream Theater e Yes, con un tocco di Primus, anche se non mancano momenti più rarefatti e acustici. Il risultato è abbastanza complesso nei suoi punti più tirati, ma possiede altresì buoni spunti melodici che possono stuzzicare la fantasia di tutti: particolarmente intrigante il refrain di "Crystal fortune", mentre addirittura entusiasmante la bomba sonica rappresentata dal pezzo d'apertura "To live the truth". Dai molti volti, la già menzionata "Enter quietly": un inizio che si prolunga per 5 minuti, una parte centrale scoppiettante, un finale in cui il lato melodico dei LDM sforna lentamente, piano... piano. Poco più che discrete, infine, le restanti "Immobile time" e "Distorted pictures". L'album è dunque di quelli che potrebbero far chiasso anche a buoni livelli commerciali, se solo tutti avessero la possibilità di ascoltarlo; voi non fatevi sfuggire l'occasione.
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