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THE MOOR Every pixie sells a story Bishop Garden 1995 SVE

I MOOR vengono definiti dalla stessa etichetta, nella bio acclusa al CD, come impossibili da classificare, e non si può dare torto a questo, visto che il particolare utilizzo che fanno degli strumenti (sui quali dominano i sintetizzatori) li avvicina a gruppi lontani anni luce fra loro come Depeche Mode ed Hawkwind, Sisters Of Mercy, Roxy Music, King Crimson (poco) o Porcupine Tree. Risulta quindi comodo sfruttare la definizione che il gruppo da della propria proposta: progressive space-rock... se non altro perché abbastanza vago da potervi raccoglie tutto ed il contrario di tutto. Suoni densi e pregnanti, ampi e pompati", corposi anche nei momenti più eterei che si alternano ai frangenti più pesanti; un disco dove la produzione, non certo improvvisata, ha contribuito a far emergere il volto più inquietante, l'anima più angosciante di un raffronto con dimensioni dilatate. Pezzi mediamente superiori ai 5 minuti dove potranno trovare gioie soprattutto (e si sottolinea soprattutto) i cultori di certa musica elettronica, vuoi per la voce recitativa filtrata e distorta (elemento che fortemente caratterizza il lavoro), vuoi per la composizione dei pezzi che hanno il principale motivo di interesse nei suoni sintetici che si sviluppano avvolti attorno ad una struttura di fondo in sé scarna.

 

Luca Rodella

Collegamenti ad altre recensioni

THE MOOR Flux 1996 

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