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MIZUKAGAMI |
Mizukagami |
Poseidon/Musea |
2003 |
JAP |
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Il ritorno del Progressive giapponese... potrebbe essere il sottotitolo di questa recensione. Ovviamente si tratta di una forzatura, in quanto la terra dei samurai non ha mai smesso di offrirci gruppi più o meno buoni; tuttavia ciò che è mancato in questi ultimi anni è un gruppo che facesse Prog sinfonico melodico... col classico cantato femminile tradizionale giapponese. Qualcuno insomma che rinverdisse i fasti di Pageant, Magdalena, Providence e Ie Rai Shan, anche se molti storsero (e storceranno) il naso ad ascoltare un cantato che, almeno da noi, viene associato ai cartoni animati manga. Quanto a ciò, è una questione di gusti e sensibilità personale, ovviamente; per quello che invece riguarda la musica, i Mizukagami (occhio all'accento che va sull'ultima "a"!) possono rappresentare una forte attrattiva per chiunque ami il Progressive classico, con fiumi di Mellotron e ruscelli di flauto che vanno a sfociare in placidi mari che ci cullano deliziosamente, appena movimentati da lievi increspature che vanno a stemperarsi nei bassi fondali di una 12 corde. In mezzo a questi mari spunta... la cozza, rappresentata dalla cantante Futaba Tanaami, il cui cantato, come detto, costituisce il punto di maggior detrimento del disco, pur riconoscendo la sua importanza nel feeling tradizionale dato all'album, nel quale sono anche presenti non ben identificate percussioni giapponesi. Nonostante ciò il disco d'esordio di questa band mi pare comunque meritevole di considerazione, delizioso nelle sue varie sfumature strumentali ricche di variazioni, con 6 brani ben composti e riccamente arrangiati. Il giudizio finale può tranquillamente essere positivo: un disco godibile e piacevole.
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Alberto Nucci
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