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MK² |
Burning daylight |
SI Music |
1994 |
UK |
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Cosa accade ad una band quando muore il leader? Ci sono varie alternative, come potete ben immaginare. Questa è la storia della EH! GEOFF MANN BAND: rimasta orfana del compianto Geoff, morto agli inizi dello scorso anno, i tre membri rimanenti (John Maycraft, Paul Keeble e Gary Mitchell) hanno deciso di continuare, di lasciar spazio ancora alla magia che si era creata fra di loro, di fondare un mark two (questa in effetti la lettura della strana sigla scelta come nome) del precedente gruppo. Nasce quindi questa nuova band, ma sbaglia chi si aspetta una riproposta del tipo di musica suonata in passato: la proposta di questo "Burning daylight" è qualcosa di completamente differente dal rock quasi mainstream che il trio suonava in compagnia del Reverendo. Sonorità spesso soffuse, arpeggi delicati, atmosfere spesso sognanti ed ammalianti... una musica di difficile collocazione, a dire il vero. Qualcosa che ricorda il Mike Oldfield dei tempi migliori (quelli di "Tubular bells"), talvolta una psichedelia minimalista, o perfino qualcosa degli ultimi CAMEL e PINK FLOYD, mutuando qualche soluzione anche dalla new wave. Il tutto è frutto delle numerose e diverse esperienze che i tre hanno avuto in passato (addirittura G. Mitchell è apparso in oltre 60 album!) Quel ch'è certo è che l'album è sorprendente, sia per i suoi presupposti, sia per le sue effettive qualità. Gli 11 pezzi non sono lunghissimi, ma nell'ascolto si confondono e si mischiano, legandosi l'un l'altro, quasi a formare un'unica suite. Si tratta dunque di un album da osare e da scoprire; qualcosa di sicuramente Progressive ma diverso da ciò che comunemente ascoltiamo. Finalmente SI Music esce un po' dal solito...!
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Alberto Nucci
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