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MEN OF LAKE |
Out of the water |
Musea/ MMS |
1993 |
ITA |
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Secondo album pieno per il gruppo lacustre ed esordio, seppure in comproprietà, sulla MMS Records, in pratica l'etichetta dello studio di registrazione. Il tecnico di detto studio è quindi produttore artistico, produttore esecutivo, nonché il nuovo bassi sta dei MEN OF LAKE. In questo album il gruppo rinsalda i propri legami con i luoghi natii: ritorna infatti il tema dell'acqua e del lago, a partire dal titolo, per continuare con la copertina (viene raffigurato un pesce tipico del lago di Garda), finendo col testo dell'ultima canzone "The ballad of the lake", dedicata a Benacus, dio da cui deriva l'antico nome del lago. Per ciò che riguarda la musica, si deve registrare un deciso cambiamento, rispetto alla prima produzione: mancano le atmosfere ariose, ad ampio respiro, quei giochi a rincorrersi tra tastiere, chitarra e batteria. Le canzoni di "Out of the water" hanno più la struttura di canzone, in senso un po' più convenzionale rispetto al passato. Ciò non deriva, si badi bene, dalla lunghezza delle composizioni: anche in questo album tre pezzi superano i 7 minuti. No, si tratta proprio della struttura dei brani che ha perso i voli pindarici del primo album, assumendo un andamento meno tormentato ed avventuroso. Intendiamoci: la musica della band è sempre riconoscibile e sono presenti ancora tutti i suoi tratti peculiari. Diciamo, tanto per semplificare, che i nostri sono passati da atmosfere alla RARE BIRD ad altre più assimilabili alle canzoni di Peter Hammill, pur sempre con le tastiere di Maurizio Poli, che è rimasto il cervello del gruppo, in primo piano. Non posso dire che si tratta di un passo indietro; è un po' forse il frutto della maturazione della band, in passato forse un po' confusionaria nel dar sfogo alla sua creatività, anche se magnifica nei risultati. Il presente album ha un aspetto pulito, ordinato, senza gran parte di quei suoni grezzi che contraddistinguevano il vecchio corso. Il risultato è ancora più che godibile e consigliabile a quanti conoscessero ed apprezzassero già i M.O.L., e tutto sommato può rappresentare anche un valido biglietto da visita per qualcosa di più; hai visto mai..? Per ciò che riguarda i singoli pezzi, non è rimasto molto spazio, ma d'altronde non posso neanche dire che qualcuno di essi si distacchi nettamente dagli altri, sia in senso positivo che negativo.
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Alberto Nucci
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