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NONO BELVIS - KIKE SANZOL (M.I.A.) |
Que estan celebrando los hombres |
Ciclo3 |
1982 (Viajero Inmovil 2004) |
ARG |
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Tra i nomi storici del progressive argentino figura senza ombra di dubbio quello dei M.I.A., band autrice di tre dischi in studio che sono autentiche pietre miliari della scena sudamericana. Dopo lo scioglimento del gruppo, verso la fine degli anni '70, i vari musicisti che parteciparono a questa magica avventura si lanciarono in altri progetti e l'album "Que están celebrando los hombres" offre uno spaccato delle idee che il chitarrista Nono Belvis ed il batterista-percussionista Kike Sanzol misero in musica nel 1982. La recente ristampa in cd di questo lavoro (presenti anche due bonus tracks), è buona occasione per riassaporare la ricerca sonora di questi due musicisti, che si cimentano in un prodotto prevalentemente strumentale dalle molteplici influenze che vanno dal prog alle melodie sudamericane, dal jazz moderno all'amore dichiarato verso i Beatles. I timbri sono principalmente acustici e nonostante la strumentazione piuttosto scarna (chitarra e numerosi tipi di percussioni) la coppia Belvis-Sanzol riesce a rapire con combinazioni non banali e ritmi a loro modo appassionanti. Se di tanto in tanto emergono suggestioni di matrice europea (ascoltare, ad esempio, "Blanca precencia" che mostra spunti alla Steve Howe) e sonorità non distanti dallo stile dei brasiliani Bacamarte, per lo più è possibile ascoltare brani che mostrano affinità con certe proposte della E.C.M. e con artisti come Hermeto Pascoal. Non mancano anche curiose e riuscite sperimentazioni, come l'ottima "Una specie de hueco", in cui si succedono note di vibrafono gentlegiantiano e di una chitarra elettrica capace di creare un'atmosfera incredibilmente suggestiva ed il bizzarro andamento di "Lengua de gato", che può riportare alla mente i Pink Floyd di "Ummagumma". Non aspettatevi, quindi, quell'elegantissimo e personale rock sinfonico con cui si sono imposti i M.I.A., ma un prodotto comunque gradevole, di buona qualità ed anche di un certo interesse documentaristico.
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Peppe Di Spirito
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