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MERMAID KISS |
The Mermaid Kiss album |
autoprod. |
2004 |
UK |
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Preceduto dal mini album "Shine", pubblicato nel 2002, il CD in esame rappresenta il debutto discografico su lunga distanza da parte del trio inglese. L'elemento focale della band è senza dubbio rappresentato dalla cantante Evelyn Downing, artista con alle spalle un paio di lavori da solista, la quale si occupa anche del songwriting (che cura assieme al chitarrista e bassista Jamie Field) e suona un delicato e timido flauto. La band è completata dal tastierista e batterista Andrew Garman. La struttura delle canzoni è molto fragile e l'elemento preponderante è, come appena accennato, la voce di Evelyn che sussurra con ritmi rilassati ed indugianti melodie impalpabili. Il resto degli strumenti si percepisce appena e fa da sfondo lontano e sfumatissimo. La batteria sembra quasi un'ovattata drum machine e le tastiere sono quasi un ronzio di sottofondo. Più in primo piano si profila il gentile flauto che comunque concede delle apparizioni sporadiche. Il sentimento predominante è una certa struggente malinconia di fondo che viene evocata soprattutto dal timbro vellutato di Evelyn la quale non si lancia mai in escursioni vocali significative, mantenendo un registro intimistico e a tratti quasi bisbigliato. Una riflessione andrebbe fatta sul valore artistico del prodotto: le idee ci sono e non sono affatto scadenti, andrebbero comunque sviluppate e rielaborate più a fondo fino a realizzare qualcosa di più penetrante. Così come sono strutturate, le canzoni scivolano via in modo indolente, come sabbia tra le dita, senza lasciare nulla. L'intento del gruppo sarebbe quello di creare pezzi di atmosfera, e fin qui tutto bene, il fatto è che il risultato ad ora ottenuto lascia l'ascoltatore pressoché indifferente, non riuscendo a toccare le corde giuste. Sarà per un'altra volta...
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Jessica Attene
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