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MAGNUS APOLLO OP:1 Mag Lab Media 1994 USA

Arriva dagli Stati Uniti un nuovo gruppo che farà la gioia di quanti, come me, amano sonorità alla Rush/Mastermind (2nd era)/Evil Wings. I MAGNUS APOLLO ci deliziano con 48 minuti di prog ipertecnico, complesso, interamente strumentale e costruito quasi unicamente sulla chitarra, sovente elettroacustica, di Steve Daley, ben supportata da una realmente impetuosa sezione ritmica. Tastiere pertanto in netta minoranza (solo qualche sprazzo di guitar synth che avvicina ulteriormente il gruppo alla già citata creatura dei fratelli Berends), per un risultato complessivo in linea con certa tradizione americana del genere, quella dei misconosciuti Lodestone, Polestar I ed Ixt Adux, tutte bands che pubblicarono i loro album fra il 1980 e l'82. Sì inizia con l'epica e classicheggiante "Rock the house overture", decisamente power-oriented, per poi passare all'intrigante suite "Wizard battle", divisa in 5 movimenti: la chitarra di Daley (noterete i suoi muscoli sul retro copertina!) si divide con assoluta padronanza e disinvoltura tra porzioni massicce e aperture acustiche continuamente riprese, gotiche e malinconiche, tipo Yes/Elan, anche se più arpeggiate. L'intro sinfonica di "The storm" e la velocità con cui viene eseguita non lascia scampo a dubbi: siamo al cospetto di una band superiore, forse non completamente prog per la patina metallizzata che riveste i brani, ma sicuramente degna d'interesse. Ottima anche la conclusiva "When souls unite" che vede i MA lanciarsi in escursioni siderali, con una vena floydiana. In conclusione non mi sento di definire obbligatorio l'acquisto, vista comunque la particolarità del prodotto e il fatto che non a tutti piacerà la sua proposta; ribadisco però il valore di questo debutto, consigliandolo ai fans dei gruppi nominati e a chi è alla ricerca di novità. Necessari 2/3 ascolti per l'assimilazione completa.

 

Davide Arecco

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