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MIND FURNITURE |
Hoop of flame |
Musea |
2007 |
USA |
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Due lunghe suite, ognuna suddivisa in cinque tracce, vanno a formare questo cd degli americani Mind Furniture. Ci troviamo di tutto: dal rock vibrante a tentazioni psichedeliche, dalle deflagrazioni sinfoniche degli Yes alle influenze dei Kansas, dei Rush e del new-prog marillioniano, attraverso costruzioni musicali fatte di stacchi continui, di accelerazioni, di pause calme e rilassate, di melodie accattivanti, di frangenti particolarmente epici, di alternanza di suoni acustici ed elettrici. Insomma, una bella miscela esplosiva che può riuscire solo se si riescono ad equilibrare le varie dosi. Diciamo pure che i Mind Furniture riescono nell’intento e sfornano un lavoro che tutto sommato non ha punti deboli. Se si vogliono individuare dei piccoli appunti, questi stanno proprio nella ricerca di perfezione formale, che fa sembrare che l’album sia stato studiato fin troppo a tavolino. Non si può tuttavia negare che è un gran piacere ascoltare quelle tastiere epiche, le variazioni di tempo che ti devono far concentrare sull’ascolto per coglierne le sfumature, le linee melodiche, la pulizia del suono e i mille riferimenti (Yes, Kansas, Rush, Pink Floyd, Marillion, ecc.). L’equilibrio tra maestosità, potenza, eleganza e feeling è raggiunto in pieno e ogni frammento delle suite è un tassello prezioso e importante dell’intera opera, anche se visto a sé stante. Ci si può imbattere in molteplici situazioni: a volte viene a galla la verve frizzante, a volte si punta sull’atmosfera dominata da chitarra acustica e violoncello, con tappeti di tastiere, a volte è un piacere ascoltare una sei corde gilmouriana, a volte, ancora, si punta più sull’essenza e sull’immediatezza del rock. La formula si rivela vincente; mi ricorda un po’ gli esordi degli Spock’s Beard; quindi, “Hoop of flame” va tenuto in considerazione e può essere sicuramente appetibile a molti, basta che non andiate a considerare i Mind Furniture come la miglior prog-band al mondo…
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Peppe di Spirito
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