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MAGNOLIA (SVE) |
Falska Vägar |
Transubstans |
2008 |
SVE |
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Prima di parlare del secondo lavoro dei Magnolia, è bene fare una considerazione sull’etichetta per la quale incidono. Se ci sono state etichette in passato diventate famose più per il genere di musica che proponevano che per i gruppi che avevano sotto contratto, salvo comunque avere sempre una band di punta, (penso alla SUB-POP per il grunge, la Epitaph record per l’hardcore punk californiano, la Earache per il grindcore e potrei continuare con gli esempi); anche la Transubstans Record nel suo piccolo punta a questo traguardo. Quello che ancora manca all’etichetta svedese per raggiungere il proprio obiettivo è un gruppo che emerga e che catalizzi l’attenzione verso gli altri prodotti della sua scuderia. Faccio questa premessa perché difficilmente, piacendomi il genere, sono rimasto deluso dal catalogo dalle loro produzioni musicali come non sono rimasto deluso da “Falska Vägar” dei Magnolia anche se, logicamente, non si può gridare al miracolo.
Se vi piacciono i Cream, Mountain o November, se avete spiccato salti di gioia quando, agli inizi degli anni 90 in piena epoca grunge, uscì il primo lavoro dei Master of Reality, se vi sono piaciuti Abramis Brama o Graveyard della stessa scuderia se, parlando in maniera più chiara, l’hard rock a forti tinte blues mischiato alla psichedelia vi dà ancora i brividi, questo gruppo svedese fa per voi. Tutto quello che c’è in questi solchi, logicamente, è già stato sentito centinaia di altre volte negli anni settanta ma, se il richiamo di una chitarra sporca e pesante, che ti riporta alla memoria il Tony Iommi dei bei tempi che furono, si fa ancora spazio nei vostri cuori, difficilmente troverete sgradevole un disco come “Falska Vägar”. Disco costruito bene, con idee precise e centrate, centrate anche troppo. Le critiche che si possono muovere ad un lavoro come questo, infatti, sono le solite che vengono fatte a gruppi che si rifanno manieristicamente al passato. Difficilmente si troverà un disco suonato male da chi guarda in maniera massiccia al passato, ma allo stesso tempo non ci si dovrà aspettare il guizzo creativo che fa emergere un disco dalla massa.
“Falska Vägar” è il classico disco dove pregi e difetti vanno a braccetto. I Magnolia non sono i primi e non saranno gli ultimi a suonare in questo modo. Teniamoci gli aspetti migliori e apprezziamoli per quello che sono. Gli svedesi sono un gruppo che suona bene, che diverte e che ti riporta indietro al passato senza necessariamente fare cover dei gruppi ai quali si rifanno.
Per qualche appassionato questa formula può bastare; per altri sicuramente no.
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Antonio Piacentini
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