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MIRAGE (FRA) |
Borderline |
Musea |
2008 |
FRA |
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Con il loro terzo album, i francesi Mirage confermano le ottime qualità già espresse nei precedenti lavori: attingendo dall’inesauribile magazzino sonoro degli anni settanta ed in primo luogo dalla produzione dei Camel sono in grado di sviluppare un’ampia gamma di temi che trattano con stile raffinato e sapiente tecnica musicale. In questo Borderline apportano anche quel tocco di personalità che in parte era mancato nei primi due album. Ma andiamo con ordine. Nei primi quattro lunghi brani quiete atmosfere scandite da ritmi blandi si alternano a qualche occasionale impennata nevrotica, per poi cedere il passo a ritmi decisamente più incalzanti, come in “Nobody Stops Me” o nell’eccellente intro strumentale di “Compulsion”. La musica scorre e non ci si annoia mai: tutto è reso fluido dal ben calibrato lavoro alla chitarre di Stephan Forner, brillante musicista, e dalla buona predisposizione al lavoro di squadra espressa dagli altri musicisti. Negli cinque brani finali, più brevi, le luci si abbassano, il ritmo rallenta e subentra una leggera vena di malinconia, solo in parte attenuata dalla ruvidezza dell’ultima traccia, “When I Play (Part 2)”, e dal suo curioso finale riservato al canto degli uccellini. Concludendo: lo spirito dei Camel aleggia con discrezione su questo lavoro, ma non impedisce ai Mirage di uscire con una certa circospezione allo scoperto, al di fuori del percorso tracciato nei primi due album, e di ricercare un’identità musicale un poco più definita.
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Antonio Mossa
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