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MADEMOISELLE MARQUEE High tea Cat On The Moon Records 2007 UK

Mademoiselle Marquee è Sarah Ellissa Marquee, un’affascinante ragazza scozzese dotata di uno spiccato senso artistico, un talento irrequieto che spazia dalle arti visive, pittura e fotografia in particolare, alla musica… “High Tea” è un marasma sonoro di eterea densità ed effimera bellezza, rappresentazione in musica di una visione del mondo filtrata dalle esperienze psichedeliche, sospesa fra il sogno in acido ed una realtà sfuggente e surreale che si nutre delle nostre personali visioni e percezioni (psichedeliche). Dal punto di vista dell’immagine Sarah Ellissa sembra perseguire uno stile di vita bohèmienne ed anticonformista, con una spiccata sintonia verso l’estetica neo-liberty e lisergica degli anni sessanta… il coloratissimo e sognante artwork di “High Tea” si collega ad un immaginario psichedelico che non ha mai cessato di stimolare la nostra immaginazione e creatività, una percezione peculiare e libera dell’esistenza, non ancora compromessa dalla cultura dominante della mercificazione di massa. La musica di Mademoiselle Marquee si sviluppa come attraverso una lunga jam session acida dove le sonorità vengono dilatate all’estremo, in cui gli echi ed i riverberi degli strumenti si intensificano fino a dare l’impressione di suoni provenienti da lontane dimensioni superiori che si manifestano nella nostra quotidianità in maniera delicata ed insidiosa. Sarah Ellissa Marquee suona tutti gli strumenti in maniera naturale e fluida, la sua voce sensuale ed onirica alterna vocalizzi visionari ad un cantato dalle tonalità blues e cosmiche… In un gesto d’amore psichedelico come “High Tea” diventa quasi banale citare le classiche ed immortali influenze psichedeliche, dai Pink Floyd ai Gong fino ai Tangerine Dream di “Atem”: la Marquee si dimostra in buona sintonia con le stratificazioni sonore della shoegaze, inoltre un certo modo di suonare la chitarra, liquido ed etereo, mi ha fatto venire in mente l’eleganza strumentale dei Durutti Column. Ma in fondo non credo sia troppo lontano dalla realtà pensare a Mademoiselle come un’ideale discepola e adepta all’arte psichedelica e spaziale, anche se in chiave meno oscura, di Edward Ka-Spel e dei Legendary Pink Dots… In definitiva “High Tea” si inserisce di buon grado fra le tante perle di psichedelia contemporanea: spero sinceramente che Mademoiselle Marquee possa ancora mantenere fresca e spontanea la sua arte…


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Giovanni Carta

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