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MAZMONETH |
Music by mirrors |
DiN Productions |
2011 |
UK |
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Nome dal significato oscuro che lascia immaginare particolari trame esoteriche, Mazmoneth non è nient’altro che la nuova collaborazione fra Nigel Mullaney e Ray Sherwin, due musicisti che hanno avuto modo di confrontarsi in diverse occasioni, specialmente nella formazione Best Before con la quale avevano inciso verso la metà degli anni novanta un disco di elettronica psichedelica in linea con gruppi come Orbital e Banco de Gaia intitolato “The End of the World”. Trascorsi un po’ di anni i due si sono ritrovati per dare vita ad una serie di brani dai tratti particolari ed estremamente visionari in cui confluiscono in maniera piuttosto omogenea le diverse esperienze musicali dei due musicisti… Per la sua durata di circa un’ora, le atmosfere di “Music By Mirrors” si mantengono introspettive e cupe, a tratti malinconiche e desolate: il fluire della musica è comunque piuttosto dinamico e scorrevole, anche grazie alle capacità di Mullaney di gestire le sonorità elettroniche con strumenti “tradizionali”, in particolare una pulsante sezione ritmica, batteria e basso elettrico, ben amalgamata in un contesto musicale che pone le proprie basi nell’ambient classica (Harold Budd) per dipanarsi verso diverse prospettive sonore che passano dalla psichedelia al progressive. L’estetica di “Music By Mirrors” si mantiene dunque in bilico tra astratte ed eteree rarefazioni psichedeliche e la densità oscura di una dark ambient decadente e glaciale, con un senso per la melodia alquanto morboso e tetro, lontano comunque dai rituali gotici più banali e stereotipati: l’incubo sonoro di Mazmoneth è piuttosto la colonna sonora di un ambiente urbano notturno e dissoluto, un’ambientazione sonora che si rivela in perfetta sintonia con buona parte delle migliori produzioni edite dalla Din…
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Giovanni Carta
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