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DEAN MADONIA'S FRANKENSTEIN Shadow to shadow Soft Monkey Music 2014 USA

A prescindere da ciò che penso dell'album, un complimento a Dean Madonia è d'obbligo. Realizzare un’opera rock mi è sempre sembrato un lavoro titanico, qualcosa da pianificare con largo anticipo e da curare in tutti gli aspetti, soprattutto nella perfetta integrazione tra musica e liriche. Questo, ovviamente, dando per scontato che si parli di un’opera rock di qualità. Un progetto basato sulla figura di Frankenstein non è certo originale (tanto per fare un esempio che ci riguarda, il cantautore Enrico Ruggeri ha pubblicato proprio quest'anno un lavoro simile), ma Dean Madonia si è almeno dato da fare per rivedere la storia e aggiornarla, non basandosi unicamente sul testo di Mary Shelley ma trasferendolo duecento anni nel futuro e inserendo riferimenti all'ingegneria genetica. Uno sforzo forse minimo o banale, ma che renderà felici coloro che sono interessati al racconto, oltre che alla musica.
Dean Madonia ha iniziato ad occuparsi di musica sin da bambino, arrivando poi a collaborare con svariate band per finire con realizzare le proprie produzioni, che nel corso degli anni hanno spaziato dal country, al rock, al pop, al progressive, oltre ad essersi occupato di musiche per film. Tutta questa versatilità ed esperienza (forte di otto precedenti album) è stata senza dubbio fondamentale nella realizzazione di "Shadow to shadow", che si presenta in maniera curatissima sotto il profilo musicale, nella produzione e nella registrazione. La musica è un progressive dalle forti tinte pop e rock, con una struttura delle composizioni incentrata sulla forma canzone. Non sono presenti quindi complesse trame strumentali, variazioni ritmiche, assoli stratosferici, commistioni di genere, e altre "amenità" progressive, perché l'intera trama musicale è focalizzata a raccontare la storia, con un risultato che scorre via fluido in entrambi i cd di cui è composto il lavoro. Le canzoni sono ben scritte e tutte basate su giri armonici semplici ma efficaci, guidate sovente da una chitarra acustica che accompagna la voce dello stesso Madonia, gradevole ed adeguata al contesto. L'autore ha preferito concentrarsi sulla costruzione di strofe e ritornelli, più che privilegiare arrangiamenti elaborati. Questi sono comunque ben realizzati, mantenendosi scarni nelle ballate e arricchendosi nei brani più rock. In generale, si percepisce lo sforzo fatto per mantenere equilibrio e omogeneità, tanto che è difficile identificare un brano guida o una traccia che spicca in maniera evidente. Di tanto in tanto spuntano intermezzi strumentali più elaborati dal netto sapore cinematografico, sparsi qua e là all'interno dei brani, quando non interamente elaborati e indipendenti, come nella cupa "Chimera", mentre è frequente una tendenza ad un hard rock melodico confinante con l'AOR. Il tutto ricamato sui suoni delle già menzionate chitarre acustiche, del pianoforte, da ben dosati e poco invadenti suoni di synth, dei cori, e della chitarra elettrica nei brani più frizzanti. Di tanto in tanto alcune linee melodiche diventano ricorrenti, accentuando l'impressione di omogeneità e l'intento di voler caratterizzare il lavoro in senso "operistico", come la tradizione del genere impone.
"Shadow to shadow" non è un album impegnativo. Si ascolta facilmente e con gusto, ma questo non significa che soffra di eccessiva banalità o semplicità. L'autore è inoltre riuscito abbastanza efficacemente a rendere la musica funzionale alla storia, caratterizzando la disperazione della creatura grazie all'atmosfera creata dalle canzoni. Dean Madonia merita senz'altro un ascolto, soprattutto se vi piacciono le opere rock o il progressive annacquato ma gradevole.
Un ultimo appunto di natura letteraria: Victor Frankenstein e il mostro sono ovviamente due persone diverse, contrariamente a quanto la maggior parte di coloro che non hanno mai letto il romanzo di Mary Shelley credono. Mi auguro che non sia necessario questo album per ribadirlo.


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Nicola Sulas

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