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MOSAICO Vola autoprod./Lizard 2014 ITA

Oggigiorno, come purtroppo sappiamo, nel Prog italiano non è sempre comune trovare vocalist carismatici e dotati. Enrico Nesi, cantante dei Mosaico, è invece dotato di qualità canore e di buona personalità. Lui pare esserne ben cosciente, sfrutta la sua voce chiara e ben equilibrata, gigioneggia, in certe circostanze quasi in maniera eccessiva. Ma bisogna dire che il suo apporto è decisamente uno dei punti di forza di questo gruppo; una timbrica vocale situata fra De Andrè, Jack Folla e Mario Cottarelli (per chi ha avuto modo di ascoltare questi ultimi, ovviamente), potente e declamatoria quanto armoniosa.
Ma facciamo un passo indietro: i Mosaico sono un gruppo toscano, di Grosseto per l'esattezza, formatisi una decina di anni fa, che annovera fra gli altri anche il batterista Alessandro Capanni che ha alle spalle esperienze in gruppi Prog della zona (nonché di chitarrista in un gruppo di Irish folk). Il primo album del gruppo ha portato loro, oltre alla possibilità di farsi conoscere, anche un nuovo chitarrista, Fabrizio Biscontri che, inizialmente aggregatosi solo per la registrazione dell'album, è entrato poi a far parte in pianta stabile del gruppo. Menzionati anche il bassista Cristian Dima e il percussionista etnico Simone Batignani, lascio per ultimo quello che è l'altro punto di forza dei Mosaico, ovvero il tastierista Nicola Cambri, dotato di un buon armamentario strumentale che usa con gusto e senza eccessi, facendo buone scelte di timbriche, compreso un gradevole uso della fisarmonica in alcuni pezzi. Canto e tastiere sembrano peraltro essere molto attenti a non rubarsi mai la scena a vicenda e, nei momenti in cui uno dei due prevale, l'altro si piega a questa momentanea egemonia.
La musica che i Mosaico ci propongono ci parla di un Rock Progressivo Italiano con solide radici anni Settanta ma a questi non acriticamente ancorate; un pop Prog non troppo sbilanciato su nessuno dei due versanti, con brani di durata contenuta ma di certo non scarni. Gli 8 brani di “Vola” ci raccontano storie un po' sull'esistenziale e il filosofico senza un effettivo filo comune fra di loro, con liriche che si lasciano talvolta andare a qualche licenza poetica. Mi piace menzionare tra loro la prima traccia, la title track, una bella cavalcata che funge quasi da manifesto di quello che ci propongono i Mosaico, e la divertente “Questa santa umanità” in cui la fisarmonica ci accompagna in territori fra Banco e PFM. Non male anche la penultima traccia, “Lenti passi”, dai connotati pop quasi sanremesi ma ben realizzata e gradevole. La più debole traccia del lotto, a mio parere, è invece proprio l'ultima canzone (“Sopravvivere”), dalla fisionomia un po' funky e un po' Zappiana, con Aldo Milani ospite al sax; divertente senz'altro ma appunto inferiore alla media delle altre.
L’album di esordio di questo gruppo rappresenta dunque una bella sorpresa; le canzoni scivolano via d’un fiato e riascoltarle da subito è un’operazione che viene quasi naturale, complice anche la durata complessiva dell’album che non arriva ai 40 minuti. Per il futuro non aspettiamo particolari miglioramenti; solo conferme.



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Alberto Nucci

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