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ELISA MONTALDO |
Fistful of planets part 1 |
Black Widow |
2015 |
ITA |
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"Suggestivo" è il termine più adatto per definire in una sola parola l'album solista di Elisa Montaldo. "Corto" è una possibile alternativa che fornisce una descrizione quantitativa di quello che è un limite evidente, considerando soprattutto le due bonus track del repertorio del Tempio delle Clessidre, gruppo grazie al quale la Montaldo si è fatta conoscere nel campo del progressive rock italiano. Un altro termine appropriato è "bello", perché non c'è dubbio che il mix di folk e rock sinfonico presente nel disco sia capace di suscitare apprezzamenti per il modo in cui è stato composto, eseguito e arrangiato. Credo inoltre che la produzione di Giacomo Castellano, stimato chitarrista e produttore, e gli interventi di Mattias Olsson, abbiano fatto la loro parte nell'evidenziare la classe che traspare dalla musica. Le tracce sono tutte molto belle e hanno in buona parte una connotazione intimista e delicata. La struttura è indubbiamente progressiva, ma non ha molto a che fare col progressive del Tempio delle Clessidre, tanto per avere un termine di paragone. Si tratta di composizioni tenui e dagli arrangiamenti eterei e ricchi di dettagli, da ascoltare con attenzione per cogliere ogni volta nuovi particolari. In alcuni brani la Montaldo si cimenta anche alla voce, ispirandosi alla Kate Bush più delicata con buoni risultati. L'unico brano che esula dal contesto è "Robot madness", basata su voci sintetiche e suoni che ricordano in parte un'ambientazione fantascientifica e non considerabile una composizione musicale in senso stretto. Atmosfere un po' diverse anche in "Blackgrass", unica traccia non composta dalla Montaldo, una sorta di country celtico comunque ben inserito nel contesto. Tenderei a considerare "Fistful of planets" più un mini-lp che un album vero e proprio, quasi un preludio ad un lavoro più corposo. In realtà esso è stato concepito e realizzato più che altro a scopi promozionali, nelle pause tra le esibizioni in solitaria della tastierista, ed Il fatto che sia una "prima parte" fa pensare che ci sarà un seguito dello stesso tipo. Per quanto mi riguarda, spero che l'unica differenza consista solo in una maggiore quantità di musica. Al momento, l'album è una preziosa e valida testimonianza delle capacità e delle potenzialità di Elisa Montaldo.
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Nicola Sulas
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