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MESMERISING The clutters storyteller Lizard Records 2020 ITA

Mesmerising è la sigla dietro cui ha scelto di agire il cantante e compositore ligure Davide Moscato, attivo già da un po’ di anni, ma che con questo lavoro punta al salto di qualità e ad un avvicinamento più netto al mondo del prog. Per dare uno slancio alla sua carriera trova la collaborazione di un nome molto forte come quello di Fabio Zuffanti - che non ha certo bisogno di presentazioni - che cura la produzione artistica, dà una mano con gli arrangiamenti, suona il basso e coinvolge la sua Z-Band al completo, ovvero Martin Grice (sax e flauto), Giovanni Pastorino (tastiere), Simone “Simonetto” Amodeo (chitarre) e Paolo Tixi (batteria). Sono proposti dieci brani, di durata contenuta, per un totale di meno di tre quarti d’ora di musica. Ma gli arrangiamenti eleganti e le esecuzioni di grandissima classe rendono “The clutters storyteller” un album di notevole fascino. Atmosfere romantiche e misteriose, intrecci strumentali brillanti, momenti solistici epici sono ben più che un semplice accompagnamento alla voce di Davide e spingono questo lavoro verso un prog che parte anche da influenze storiche per poi arrivare a qualcosa di moderno e personale. Fiati, chitarra elettrica e tastiere con caldi timbri vintage regalano momenti emozionanti continui e riescono a creare quell’alone conturbante adattissimo a descrivere in musica i visionari testi di Moscato. Sì, perché i contenuti testuali sono un punto molto forte del lavoro. Si alternano tematiche horror legate agli scritti di Edgar Allan Poe a invenzioni grottesche, passando per racconti ermetici non facili da decifrare, o per scenari fantasy/fantascientifici. Non possiamo parlare di concept album, ma proprio come in un concept, anche in questa occasione accompagnare la lettura dei testi dei brani durante l’ascolto diventa importantissimo per godere al meglio dell’ascolto. Emblematico, tanto per fare un esempio, l’andamento di “Underground”, ricco di cambi di tempo che vanno a sonorizzare i pensieri e le sensazioni di una persona che viene sepolta viva. Anche la copertina è legata ai testi, con un bel disegno di Massimo Pasca in cui figurano personaggi e situazioni descritte in alcuni brani (e farebbe un effetto ancora migliore in un eventuale stampa in vinile). Da un punto di vista stilistico, risulta difficile individuare punti di paragone precisi, perché siamo di fronte ad una proposta di forte personalità, dalle melodie insolite ed anche per questo molto attraenti. Certo, chi ha chi ha dimestichezza con i vari progetti di Zuffanti riconoscerà il suo tocco, combinato con qualche riferimento al romanticismo inglese, a tratti epico, legato a Pink Floyd, Moody Blues, Jethro Tull e ai Marillion hogarthiani e senza disdegnare soluzioni più dirette di intelligente pop-prog, ballate o ricami beatlesiani. Ulteriore punto di forza e dell’album è dato dalla prova vocale di Moscato, davvero ottima per esecuzione, tecnica ed anche per una discreta pronuncia. E si sa, che questa è una cosa tutt’altro che scontata per un disco italiano… Poco altro da aggiungere, se non il consiglio caldo di acquistare questo disco, che ci mostra un nuovo talento del prog tricolore da seguire ed uno Zuffanti sempre in palla.



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Peppe Di Spirito

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