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MELT MOTIF A white horse will take you home Apollon Records 2022 NOR

La riscoperta del supporto fisico passa anche attraverso le edizioni limitate o limitatissime, specialmente, come in questo caso, se stiamo parlando di musicassette o minidisc con una tiratura di 20 copie ciascuna: trovo divertente come sia proprio la versione in cassetta quella esteticamente più attraente rispetto ad una stampa in vinile bianco che non desta per me particolari sorprese, figuriamoci il più anonimo cd... Manco a dirlo, tirature limitatissime che sono già andate esaurite in brevissimo tempo.
Comunque, andando al sodo, i Melt Motif, duo, anzi, sarebbe meglio definirlo trio, norvegese con 1/3 di sangue brasiliano, sono totalmente immersi in suoni electro-industrial metal, quindi, no, decisamente non propriamente progressive! Nulla di cui allarmarsi, buona parte dei brani di “A White Horse Will Take You Home” hanno tutto un loro fascino particolare che ci può rimandare senza troppa fatica ai Portishead (che prog non sono ma direi poco importa), con più di un passaggio alla Björk fino a digressioni moderatamente synth pop quasi in zona Goldfrapp. Per un elenco delle possibili influenze verrebbe fuori qualcosa di inevitabilmente lungo, aggiungiamo in area norvegese culti più oscuri ed eretici come gli Ulver pop/elettronici e Manes oppure altre realtà ambiguamente progressive come Major Parkinson e tutta una lunga scia di gruppi scandinavi dalle tendenze gotiche con voci femminili; quel che è certo è la capacità dei Melt Motif nell'evocare un quadro musicale scurissimo, urbano e quantomeno decadente. La voce di Rakel, vellutata, conturbante e volutamente tenue quasi ai limiti della catalessi, ci accompagna virtualmente in situazioni sordide ed ambigue, un po' claustrofobiche, una sensazione ansiogena che è favorita anche dal periodico martellamento electro-industrial metal di derivazione Nine Inch Nails (quelli meno ambientali) o dei più gettonati Rammstein, soluzioni musicali facili ma comunque funzionali al prodotto finale.
Le composizioni sono principalmente opera del tastierista/chitarrista Kenneth Rasmus Greve, con l'appoggio del chitarrista brasiliano Joe Irente; senza doverci fare esagerate elucubrazioni mentali sull'orientamento stilistico dei Melt Motif, in concreto “A White Horse Will Take You Home” è un disco trip-hop dalle venature metal, quindi nulla che ci possa sembrare particolarmente esoterico, anzi, nella loro introversione i Melt Motif hanno piazzato una serie di brani niente male che nel giro di pochi ascolti finiscono per rimanere facilmente stampati in testa senza annoiare o risultare ripetitivi... questo grazie anche ad un attento lavoro di scrittura e di arrangiamenti che hanno sapientemente colto lo spirito del genere, con sfumature e dettagli sonori messi efficacemente in risalto dall'ottima produzione, negli studi norvegesi di Bergen e missaggio eseguito nella zona di San Paolo in Brasile dallo stesso Joe Irente. Se non proprio innovativo o rivoluzionario, il lavoro svolto dai Melt Motif nell'ambito del loro genere è degno di attenzione e di ascolti approfonditi, del resto ogni tanto fa sempre bene calarsi in ambienti musicali un pochino meno ortodossi del solito...



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Giovanni Carta

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