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METACONCIENCIA |
Bestiario |
Musea |
2003 |
MEX |
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I chitarristi Francisco Estrada e Ricardo Moreno ed il bassista José Ramon Porrua, coadiuvati dal batterista Carlos Bonequi, si esibiscono, con "Bestiario", in oltre un'ora di pregevole jazz-rock elettroacustico e strumentale. Questi musicisti messicani mostrano un discreto talento e sono soprattutto i primi brani a dimostrarlo, a partire da quello d'apertura intitolato "Garhi" e caratterizzato da oltre dieci minuti energici con raffinati intrecci tra le chitarre, dalle cui note traspaiono anche le loro origini latine. Agile ed equilibrato l'inizio acustico di "Alh 84", composizione di sette minuti che sembra muoversi a cavallo tra progressive e fusion e nella quale spicca lo splendido alternarsi tra la sei corde acustica e quella elettrica. Le evoluzioni di "Paradigma" sanno un po' di già sentito e possono riportare alla mente gli storici Brand X in una veste però un po' più robusta. Molto bello il bozzetto acustico per chitarra e basso rappresentato da "Péndulo", mentre con "Eniac" la formula comincia ad essere un po' ripetitiva e a mostrare un po' di stanchezza. Interessante "Improv", che, come il titolo lascia intendere, è un'improvvisazione e che è guidata da una scatenata chitarra elettrica. La title-track "Bestiario" è abbastanza aggressiva e la sua lunga durata (quasi undici minuti), la presenza di tastiere, i cambi di tempo e di atmosfera la rende più vicina al rock sinfonico. "1899" presenta sonorità più crimsoniane e "Antartica" porta a termine il lavoro ritornando su un ordinario jazz-rock. Album che contiene molte idee valide e, anche se può risultare un po' troppo lungo e a tratti ripetitivo, penso che possa piacere agli amanti di un sound chitarristico e a chi apprezza i Brand X, la scuola italiana del jazz-rock, ma anche proposte più recenti come quelle di Djam Karet e Priam.
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Peppe Di Spirito
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