Home
 
NORTHWINDS Great God Pan Black Widow 1998 FRA

Con i Northwinds si è materializzato un mio sogno: finora, lo confesso, non ho mai suonato alcunché al di fuori del clacson e del campanello di casa, tuttavia ho sempre pensato, nell'ipotesi di un personale esercizio attivo della musica, che mi sarebbe piaciuto comporre del cupo dark-metal impreziosito da tratti progressive ma soprattutto contaminato in modo deciso dal folk, con l'utilizzo di strumenti inusuali. L'esordiente band francese ha proprio realizzato tale progetto, e lo ha fatto -particolare non certo trascurabile- con indubbia maestria e con grande passione. "Great God Pan" è un maiuscolo capolavoro, perfetto sin dall'arabescata ed inquietante copertina. Appare abbastanza evidente che non ci troviamo al cospetto di un gruppo prog che ha indurito e rabbuiato il proprio sound; si parla piuttosto di un combo non di primo pelo (si è infatti costituito, col monicker RIP, nell'87) che, dalla matrice doom di partenza, ha via via complicato e raffinato gli intenti, così da dare maggiore enfasi a quella che, nella bio, viene definita la dreamy side della sua musica. Ma l'approccio potente c'è tutto, ed i catacombali e funerei riff della chitarra, di chiara scuola Saint Vitus, scuotono con decisione la nostra interiorità. Di progressivo c'è la validità degli arrangiamenti e la collocazione di più temi all'interno dei pezzi, che così raggiungono durate ragguardevoli; la peculiarità caratterizzante dell'opera è tuttavia data dall'elemento folk-celtico, palese tanto nei delicati ricami acustici del flauto quanto in certi stralunati ed indovinatissimi interventi, come la bombarda impazzita della title-track. Si tratta in sostanza di un gioiello inestimabile, che fin qui rappresenta il mio disco dell'anno!

 

Francesco Fabbri

Collegamenti ad altre recensioni

NORTHWINDS Master of magic 2001 

Italian
English