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NETHERWORLD In the following half-light REM Records 1981 (Musea 2003) USA

Nella sua preziosissima opera di ristampa quasi a tappeto di molte gemme del Prog passato la Musea spesso opera in maniera un po' irritante: nulla di grave, ma avremmo gradito che non venisse modificato il titolo di questo storico album, ri-pubblicato semplicemente come "Netherworld". I brani sono stati divisi in due parti: "Songs from in the following half-light", che include tutte le 7 tracce dell'album originale, e "Instrumental", che comprende 3 tracce di una suite intitolata "Cumulo nimbus" che è stata recuperata da dei nastri dell'epoca ed inclusa in una compilation della Syn-Phonic alcuni anni fa. Ad ogni modo, irritazioni a parte, quella in oggetto è una ristampa che molti attendevano in quanto l'album era tra i più ricercati dell'oscuro sottobosco Prog a stelle e strisce, sia per la sua rarità che (soprattutto, per quanto ci concerne) per la sua bellezza.

Idealmente questo cd è dunque diviso in 3 parti: la prima comprende canzoni che, al primo ascolto, non vi impressioneranno più di tanto, risultando ben poco tipicamente '70s in quanto allo stile e molto influenzate dalla new wave. Si tratta quasi di new Prog, anche se in America i pochi gruppi rimasti a suonare questa musica al termine degli anni '70 non hanno certo seguito le stesse orme degli omologhi inglesi. In sostanza si tratta di un gruppo di canzoni piacevoli, ma che da sole non giustificherebbero l'aura di mito che contornava quest'album. La seconda parte invece comprende canzoni ben diverse, dall'approccio senz'altro meno spensierato e artisticamente ben più interessanti, più legate a una teatralità tipicamente genesisiana e caratterizzate da una ricerca di suoni e situazioni musicali ben più curata. Ipnotiche, brillanti e godibili dal primo all'ultimo minuto, sorprendenti in ogni loro variazione ed armonia, queste 3 tracce rappresentano il vero nocciolo dell'album, quelle per cui vale la pena di non ponderare troppo l'acquisto (ma non che le prime 4 lo facciano sconsigliare...). La terza parte comprende ovviamente le ultime 3 tracce, la suite di cui parlavo, che, pur in tono minore e senza l'ausilio del cantato, continuano nel trend delle ultime canzoni dell'album. In definitiva si tratta di un disco da avere assolutamente (parere personale, eh...) se amate il Progressive sinfonico, ricco di sfumature e melodia.

 

Alberto Nucci

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