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NATHAN MAHL Parallel eccentricities Mahl Prod. 1997 CAN

Il difetto principale di questo disco, a parte l'orribile copertina in stile hard-rock commerciale americano anni '80, è la sua eccessiva brevità, nonché la sua assai difficile reperibilità. Tutto ciò poco importa, vista l'incredibile qualità dei 5 brani del cd. Nathan Mahl è la creatura del geniale tastierista Guy LeBlanc, che cominciò quest'avventura più di 15 anni fa e che, nonostante ripetuti cambi di formazione, ci ha sempre creduto, cosicché oggi possiamo ascoltare le prime composizioni del gruppo (ancora attivo) registrate originariamente nel 1982 su un due piste. Dal punto di vista musicale questo gruppo mi è stato presentato come gli Yezda Urfa degli anni '90, ma non sono assolutamente d'accordo: l'incredibile miscela sonora distillata dai Nathan Mahl è sì un rock progressivo (e sottolineo rock!) ipercomplicato e pirotecnico suonato con una tecnica sopraffina semplicemente mostruosa, ma mi ricorda piuttosto una versione molto più progressiva dei Dixie Dregs. In prevalenza strumentale e, incredibile a dirsi, di impatto abbastanza immediato, la musica del gruppo è costruita intorno ai serrati dialoghi (e duelli!) tra le numerose tastiere (tutte analogiche) e la superba e mai doma chitarra di Mark Spénard, con una esuberante sezione ritmica semplicemente geniale (di probabile estrazione jazz-rock, ma di jazz-rock qui non troverete traccia) che ci delizia con numerosi e precisi cambi di tempo e accelerazioni. Probabilmente la migliore nuova produzione che ho ascoltato quest'anno!

 

Raimondo Piras

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